Laboratorio Sobrero (50): Il giallo della scala scomparsa e altre vicende nel lager di Ellwangen (19 maggio - 30 giugno 1918)

Diario di prigionia di A. F. Sobrero (p. 67),
31 maggio 1918
Il diario di prigionia (inedito) del tenente Anna Felice Sobrero ci permette di osservare da vicino la vita dei militari che erano rinchiusi nel lager di Ellwangen, tra i quali, nonostante il vitto migliorato e la ricca offerta di attività culturali, didattiche e di intrattenimento presenti nel campo, non era infrequente trovare chi nutrisse il desiderio (spesso velleitario) di evadere. Altri vivevano invece la prigionia come uno stato quasi permanente, il cui termine era da fissare tanto distante nel tempo da non valere neppure la pena di pensarci.
Diario di prigionia di A. F. Sobrero (pagg. 64 e 65)
Ma ecco cosa scriveva il nostro nel corso della seconda parte del mese di maggio 1918:
19 maggio. Domenica. Esce il 2° [numero del] giornale «Italia».
Conferenza del dottor [Achille] Dondero [sul tema "L'igiene dell'apparato digerente"] [nota 1].

25 maggio. L'alpino Crociowsky e Simusio, che ieri furono presi sull'atto mentre rubavano da una camera, [furono] denunziati. Stanotte tentarono la fuga. Crociowsky [venne acciuffato] che, già nel pollaio, passava il reticolato. [E anche] l'altro fu sorpreso. Ed entrambi [ora sono] agli arresti. Stamane [vi fu] un appello straordinario, alle 7:30, per controllo dei tedeschi.

27 maggio. Ieri, domenica, apertura del teatrino: [ho] suonato in orchestra.
Conferenza sul tema: "Tzigani" del [tenente Aldo] Gilli. [Nell'occasione l'orchestrina ha dato un saggio di musica tzigana].
Programma: Il calderaioTango es mi vida, Très moutarde [nota 2].

28 maggio. Passeggiata per Ellwangen. È soppresso, in via di esperimento, l'appello delle 13:30.

30 maggio. Festa del Corpus Domini. A sera, ho suonato all'aperto, in orchestra, Beau Rève, Il calderaio, Marcia Cinzano, Tzoin-zoin, Gheisha.

31 maggio. Eseguita caricatura di Minneci [nota: con ogni probabilità si tratta dell'immagine del "Capo", pubblicata sul n° 5 di «Italia» ] per il giornale e due quadri d'autore.
Diario di prigionia di A. F. Sobrero (pagg. 66 e 67)
Nelle giornate seguenti, il diario di Sobrero riporta 
un curioso evento avvenuto nel campo di Ellwangen, narrato non senza qualche tocco di divertita ironia e illustrato con il disegno di pag. 67: insieme che ce lo fa apparire come un buffo poliziesco, una sorta di farsesco "giallo della scala":
31 maggio. Improvvisamente è venuta a mancare la scala dell'imbianchino. Sospetti tedeschi per evitare la fuga. Appello straordinario. Dov'è la scala? Una squadra mobile perquisisce tutte le camere e il campo: nulla. Stamane la scala si trova ove era ieri (la notte porta consiglio!).

1 giugno. La scala è nuovamente scomparsa. Ci riuniscono tutti nel piazzale, circondati dalle sentinelle, mentre una squadra e tutto il personale del campo perquisiscono le camere e buttano per aria il campo. La scala non si trova. Verso sera zappano nelle aiuole e la trovano sotterrata!!!
Punizione: niente gas e fuoco per cucinare, chiusa la cantina e il negozio, abolite le conferenze e la musica...
Diario di prigionia di A. F. Sobrero (pagg. 68 e 69)
La vita degli ufficiali, in questa fase della loro cattività, era segnata da una sempre più profonda nostalgia della casa lontana e da un rafforzato patriottismo, che si concretizzava in azioni dimostrative e nell'organizzazione di riunioni "carbonare" più o meno segrete, come veniamo a sapere dalla nota apposta dal nostro il 2 giugno, ricorrenza della promulgazione dello Statuto Albertino, data particolarmente significativa per i detenuti italiani:
2 giugno. "Statuto". Domenica. Durante la notte è stata innalzata da mano ignota una bandiera italiana al posto della tedesca! Rimane sino alle 12, poi il colonnello Porro la toglie, per ordine dei tedeschi.
Pomeriggio: riunione segreta in sala musica. L'orchestra suona la Marcia Reale. Evviva e battimani.
Intestazione del numero 5 di «Italia» (2 giugno 1918)
Ecco come tale ricorrenza viene (ampollosamente) presentata nell'editoriale pubblicato sul n° 5 della rivista «Italia»:
Più che una ricorrenza, la sagra della Patria. Più che il ricordo dell'atto "magnanimo" col quale il pallido sire di Sardegna, vincendo le resistenze dei conservatori azzurri e neri [...], pubblicava la carta delle libertà pubbliche, l'Italia oggi ricorda quello che fu il primo atto positivo di quel suo miracoloso risorgere, l'inizio di quella mistica e mitica transustanziazione sull'altare della Dea Patria del verbo dei poeti e dei Pensatori nella Legge dello Stato e del sangue dei Martiri nel ferro dei guerrieri. [...] Sagra della Patria dunque oggi. Rito purificatore di fede, funzione propiziatrice dell'avvenire immancabile.
«Italia» n° 5, II giugno MCMXVIII, articolo siglato "ng"
«Italia» n° 5  (p. 1), il Capo,
disegno di A. F. Sobrero (2 giugno 1918)
Due sono i contributi di Sobrero a questo numero di «Italia», come ci dice lui stesso:
2 giugno. Esce giornale «Italia» con 2 caricature fatte da me: il Capo [nota: si tratta probabilmente di F. Minneci, tra l'altro anche compositore di musiche per orchestra eseguite nel campo in varie occasionie il cittadino che protesta [vedere immagine qui sotto].
Fatta caricatura al colonnello Mazzino e consegnata a lui [uscirà nel n° 8 di «Italia»].
«Italia» n° 5  (p. 3), Il cittadino che protesta
disegno 
di A. F. Sobrero
Quindi il nostro fornisce il seguito del "giallo della scala" che acquista sempre più l'apparenza di una gustosa burla  in perfetto stile "Amici miei" (se ci passate l'anacronismo):
2 giugno. Verso sera si trova un francobollo da 5 centesimi appiccicato alla porta del comando tedesco, con la caricatura di un prigioniero che fugge colla scala...

3 giugno. Il comando tedesco cede. Si ha nuovamente gas, cantina, ecc. 
Diario di prigionia di A. F. Sobrero (pagg. 70 e 71)
Per il resto, la quotidianità del campo proseguiva più o meno come precedentemente descritto, mentre i pacchi alimentari ormai arrivavano con buona regolarità (nota 3) e i militari, senza più l'assillo della fame, potevano dedicarsi ad attività di studio e di intrattenimento. Salteremo dunque molte delle notazioni che a tutto ciò, ripetitivamente, si riferiscono, soffermandoci invece sulle più significative. Come quella che annuncia l'arrivo dei sospirati libri ordinati alla Hoepli di Milano, che Sobrero aveva richiesto alla famiglia nella lontana data del 10 febbraio 1918 (vedere laboratorio 46, che riporta anche la lista puntuale dei testi), o l'informazione dell'ennesimo tentativo (anche questa volta sventato) di evasione, o ancora quella di qualche attività culturale interessante:
5 giugno. Ricevuto pacco libri Hoepli: a tutti venne strappata la copertina legata.

7 giugno. Ieri sera abbiamo invitato il maggiore De Rege di Torino, i tenenti Sala, Piccalunga, Cravera, Avalle. Abbiamo offerto un dolce di castagne e birra. Ho suonato il violino e la chitarra con Felici.
Alle 13... grida dei tedeschi... scoperta una galleria sotterranea fatta dagli Arditi per la fuga. Era già lunga 12 metri e sbucava fuori dal reticolato. La buca partiva dal pavimento della stanza di Ballerini. Nove arrestati, colti sul fatto mentre lavoravano: Celestini, Ferrero, Papucci, ecc. Dovevano fuggire in 36!!!

8 giugno. Si prova la Tosca con l'orchestra.
I tedeschi dicono: pare si sciolga il campo [per i troppi tentativi di fuga]! Sono terribili questi italiani!!!

9 giugno. Esce il 6° [numero del] giornale «Italia».
Conferenza, tenuta dal capitano [Giuseppe] Rossotto sul tema: "Teatro, artisti, autori" [nota 4].

13 giugno. Ricevuto l'immagine della prima Comunione di Cesarino, portata da un tedesco in camera mia.
Musica all'aperto stasera.

16 giugno. Conferenza del tenente Borettini, avvocato, a tema "Manzoni" [nota 5].

17 giugno. Suonato con D'Albertis le sonate di Grieg nel salotto del generale Farisoglio [nota 6].

19 giugno. Mio compleanno. Regalo da Benamati.

21 giugno. S. Luigi, festa di mammà.
Musica all'aperto: Tosca.

23 giugno. Conferenza: [Il tenente Aldo Gilli legge i] versi dalla "Sgnera Cattareina" di Alfredo Testoni.
Musica in teatro. Applauditissima.
[Programma, tratto da «Italia» n° 8, p. 4:]
S. Romberg: Turkey Trot
M. Learsi: Vers le passè, valse chantée
L. Alvarez: El tango es mi vida
A. Joice: Song d'automne, valse boston
F. Minneci: Suona la ritirara (marcia)

25 giugno. Visita al museo di Ellwangen.

26 giugno. Invitato al thè del generale Farisoglio con l'orchestrina.

30 giugno. Apertura esposizione.
Cartolina del 23 giugno 1918
Gli ultimo messaggi di giugno inviati alla famiglia appaiono contraddistinti da un profondo desiderio di tornare a casa. Il 23, ad esempio, scrisse: 
23/6/1918 Carissimi, [...] Guardate se potete fare qualcosa pel mio rimpatrio. Ve ne sarei grato. Tanti e tantissimi bacioni a tutti tutti da Cici
E il 27 annotò probabilmente qualcosa di simile, senza che se ne possa ricostruire il contenuto perché efficacemente censurato dai tedeschi, che raschiarono in profondità alcune righe della cartolina:
27/6/1918 Carissimi, [...] qui mi son fatto altri amici di Torino e così passo il tempo. Presto forse brano censurato libero brano censurato a casa brano censurato speriamo. Bacioni e bacioni dal vostro Cici.
«Italia» n° 8  (p. 1), disegno di A. F. Sobrero
(23 giugno 1918)
Il 23 giugno usciva il n° 8 di 
«Italia» che riportava la caricatura del tenente colonnello Mazzino, di mano di Sobrero, anch'essa, come la precedente, di profilo, a fornire al militare l'apparenza di un invincibile guerriero, in qualche modo contraddetta dal contenuto della breve filastrocca che ne sottolinea l'infelice sorte di prigioniero. 
Prima pagina di «Italia» n° 8
Il medesimo numero del giornale ci informa intorno al clima solidale che s'era ormai instaurato nella piccola società civile del lager. L'articolo di p. 4, intitolato La Commissione di soccorso, riporta infatti la seguente notizia: 
Il signor colonnello Porro ha nominato una Commissione [presieduta dal tenente colonnello Mazzino] col compito di studiare ed attuare i mezzi per venire in aiuto di quei prigionieri che per ragioni speciali non hanno ancora ricevuto dall'Italia soccorsi sufficienti.[...] La Commissione ha istituito presso l'ufficio Pacchi delle Cassette speciali, contraddistinte con una croce rossa, nelle quali i signori ufficiali possono trasferire le scatolette che desiderano siano erogate a favore dei loro meno fortunati colleghi.
Il 30 giugno, dopo la pubblicazione del n° 9, il giornale «Italia» chiuse i battenti: "Dopo nove numeri, la censura tedesca, pare per intervento diretto di Berlino, impone di cambiare titolo e impostazione al giornale, pena la soppressione. I prigionieri italiani decidono di non arrendersi alle "ingiunzioni intollerabili della censura", come ricorda Guarnieri nella sua Memoria sull'esperienza dei prigionieri, e «Italia» termina la sua breve ma intensa vita" (nota 7).
Curiosamente, Sobrero non riporta neppure un breve riferimento a questa notizia nei suoi scritti: d'un tratto smette semplicemente di fare qualsiasi cenno alla rivista, forse perché addolorato dalla repentina e inaspettata chiusura della stessa.
«Italia» n° 8 (p. 2), Comunicato di Diaz del 17/06/1918
Andava così terminando il mese di giugno, mentre, sul fronte lontano della guerra italiana, s'esauriva nel sangue l'ultima grande offensiva austro-ungarica volta a sfondare la linea di resistenza sul Piave, la cosiddetta “battaglia del solstizio”. E non c'è dubbio che gli echi del fallimento militare austriaco raggiungessero quasi in tempo reale i detenuti di Ellwangen, come è documentato dall'ampia e informatissima sezione che sempre «Italia» dedicava alle notizie dai vari fronti di guerra, sezione che proponeva tra l'altro anche i bollettini di Diaz. Ma l'esperienza rammentava ai detenuti che gli eventi esterni, anche i più promettenti, non avevano alcun effetto sensibile sulla quotidianità del campo di Ellwangen. La vita vi procedeva immutata e apparentemente immutabile per i prigionieri, condannati ad abitare un limbo che pareva impensabile poter abbandonare. E non è forse un caso che Sobrero, nel suo diario, non faccia alcun cenno neppure all'esito incoraggiante di questa battaglia, come presentendo dolorosamente quanto ancora lunga sarebbe stata la strada da percorrere per tornare a casa.




Dario Malini





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Note
1. Riportiamo un estratto della recensione di questa conferenza, pubblicata sul n° 4 di «Italia», p. 4: "Il tenente dott. Achille Dondero ha tenuto domenica la annunciata conferenza sul tema: "L'igiene dell'apparato digerente". [...] La conferenza, detta in forma piana, pacata, che ha reso perfettamente comprensibile anche ciò ch'era strettamente tecnico nella fraseologia e nel periodare del conferenziere, è stata una rapida analisi delle funzioni di quell'importante apparato del nostro organismo che è il tubo digerente; una rievocazione dei disturbi cui la funzione digerente è andata soggetta, per l'abnorme condizione di vita e di vitto dei prigionieri; l'esame dei rimedi che possono e potranno tal funzione rimettere sui regoli della normalità. [...] Non abbiamo qui bisogno, ha detto benissimo l'oratore, di malinconia e di ipocondria e di pessimismo. È doveroso per noi mantenerci una completa serenità di spirito, senza vane paure, senza vane preoccupazioni, una padronanza assoluta di ogni nostro potere - in questa quotidiana lotta con la dura realtà - sotto gli assalti incessanti dei ricordi che ci lascia un recente passato, in questa lotta che non ci deve trovar disarmati, deboli, nella quale ognuno deve vincere continuamente e completamente per i suoi compagni, per la patria che attende. La bella, istruttiva, dilettevole conferenza ha avuto largo successo e non meno largo corollario di applausi". 
2. Riportiamo un estratto della recensione di questa conferenza, pubblicata sul n° 5 di «Italia», p. 3: "Il teatro - altra realtà prossima di questa nostra vita creatrice - ha già il suo palcoscenico. [...] Domenica si è popolato di tsigani che il tenente Aldo Gilli ha presentato al foltissimo pubblico. Tsigani? No. Il tenente Gilli ha distinto molto bene, da quell'esperto conoscitore ch'egli è, della materia, da quello squisito ricercatore di derivazioni sentimentali, che s'è rivelato nella sua conferenza. Quell'accolta di simpatici ufficiali che ricavano sugli strumenti della minuscola orchestrina gli echi nostalgici della Patria e di una giovinezza lontana di secoli dalla prigionia di oggi, non è il mondo tsigano che il signor Gilli conosce così bene e ha fatto rivivere, con toni caldi e palpitanti, nella sua storia. Minneci e i suoi compagni non hanno di comune, con gli tsigani, che l'espressione accorata della loro anima musicale; negli tsigani veri e propri che popolano Montmatre di suoni e di passioni, questo accoramento inconsapevole e tanto più sincero [...] deriva da quel qualchecosa di nativo, di ingenuo ch'è rimasto intatto in fondo al cuore, traverso il febbrile nomadismo della loro vita. [...] Le loro esecuzioni, pur con gli inevitabili difetti che sono una conseguenza dell'affrettata preparazione e di certe lacune, segnano tuttavia un bel passo innanzi verso la vittoria che è appannaggio ai volonterosi. E noi prendiamo atto della buona caparra ch'essi ci hanno dato".
3. Sobrero ricevette, ad esempio, i seguenti pacchi alimentari nel mese di giugno 1918: 4 giugno (da Londra), 6 giugno (Croce Rossa), 8 giugno (da Parigi), 10 giugno (da Adelina e da casa), 11 giugno  (dalla Svizzera e dalla Francia), 12 giugno (2 pacchi da Londra e uno dalla Svizzera), 13 giugno  (uno da casa e 2 "pacchi pane" da Torino), 15 giugno (un pacco), 17 giugno ("pacco pane" da Milano), 19 giugno (2 pacchi dalla Danimarca), 22 giugno ("pacco pane" da Milano), 26 giugno (da casa), 29 giugno (uno da Londra e uno dalla Danimarca). I pacchi che provenivano da paesi stranieri erano frutto di specifici abbonamenti contratti dai genitori del giovane. 
4. Riportiamo un estratto della recensione di questa conferenza, pubblicata sul n° 7 di «Italia», pp. 3 e 4: "Il Cap. Rossotto ha piacevolmente intrattenuto la multiforme folla degli ufficiali, che era accorsa a sentire la conferenza "Teatro, artisti, autori", con il suo dire piano arguto infiorato di saporosi aneddoti ricordi storici e personali, intercalato di profonde considerazioni, sempre animato dal devoto, grande, ammirabile pensiero di contribuire a molcere i nostri affanni e ben fare in pro dell'italianità. [...] L'oratore dopo aver con largo suffragio di citazioni esaminata la crisi del teatro e averne cercata e data una spiegazione, conchiude riattaccandosi alla visione di umanità, donde ha preso le mosse del suo dire. [...] Giusto guiderdone a sì bella fatica, applausi a iosa e complimenti infiniti". 
5. Riportiamo un estratto della recensione di questa conferenza, pubblicata sul n° 8 di «Italia», p. 4: "Domenica, il tenente Borettini è ridiventato per un'ora il simpatico, valoroso avvocato che Reggio conosce, ammira ed ama, per trattare davanti ad un pubblico affollatissimo, che lo ha seguito con interesse e gioia, "Del delitto e della legge nell'arte del Manzoni". [...] L'oratore, che ha messo nella sua conferenza indovinatissimi spunti di comicità, ha terminato con una evocazione di patria commossa e commovente tra gli applausi vivissimi dell'uditorio, il quale ha significato così tutta la soddisfazione sua, per l'ora veramente buona che gli ha fatto trascorrere". 
6. Edvard Grieg (1843-1907) ha composto tre sonate per violino e pianoforte: n° 1 in fa maggiore op. 8, n° 2 in sol maggiore op. 13, n° 3 in do minore op. 45.  
7Stampa coatta. Giornalismo e pratiche di scrittura in regime di detenzione, confino e internamento a cura di Enrico Serventi Longhi e Anthony Santilli, Milano 2020, p. 55.

2 commenti:

  1. gentilissimi, probabilmente lo saprete già, ma nel dubbio ve lo comunico ugualmente. Sobrero è nominato anche nel diario di Sisto Tacconi, Sotto il giogo nemico, prigioniero con lui a Ellwangen. C'è anche la sua caricatura e altri disegni che probabilmente sono suoi. Bravissimi a salvare il diario, spero che lo pubblichiate perchè è eccezionale. Buon lavoro, Mariuccia Cappelli

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    1. Gentile Mariuccia, la ringrazio per l'interessantissima segnalazione di cui non eravamo al corrente. Conosciamo bene il testo di Tacconi, ma abbiamo potuto consultarlo solo in biblioteca (per la difficoltà di rinvenirlo in tutti i canali di vendita, anche presso gli antiquari): vista la notevole mole del volume, questa cosa ci era sfuggita! Grazie ancora, anche per pe belle parole di incoraggiamento.
      Dario Malini

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