Laboratorio Sobrero (49): Il giornale «Italia», edito nel lager di Ellwangen (1 - 18 maggio 1918)

«Italia» n° 7, "Vita del campo" (p. 3), disegno di A. F. Sobrero
Eccoci giunti al mese di maggio 1918, ancora intenti a ricostruire la dimenticata vicenda del tenente Anna Felice Sobrero, prigioniero n° 507 
nel lager di Ellwangen
Diario di prigionia di A. F. Sobrero (pagg. 58 e 59)
Non ci sarebbe granché da aggiungere rispetto a quanto detto nei due precedenti laboratori (vedere i numeri 47 e 48), poiché la vita del campo, nel periodo in esame, procedeva pressoché immutata per i detenuti, se non si segnalasse un'interessante novità, che Sobrero stesso annuncia nel suo diario di prigionia, in data 5 maggio, dopo la notazione riguardante una passeggiata nella vicina cittadina di Schönenberg:
3 maggio. Passeggiata sino al castello e nella città. Ritorno per le ore 18.

5 maggio. Esce il 1° numero del giornale «Italia» fatto qui nel campo.
Intestazione del primo numero di «Italia» (5 maggio 1918)
Il primo numero di «Italia», edito nel campo di Ellwangen, vide la luce appunto il 5 maggio, "sorto, come si leggeva nell'articolo di fondo, a firma del colonnello Alberto Porro, per 'rappresentare la nostra redenzione morale e perché sintetizzi e affermi le manifestazioni della vita intellettuale'. [Il giornale, con uscita settimanale,] offriva molte notizie sulle vicende militari e politiche, sia che riguardassero l'Italia, sia il panorama europeo, in generale. Evidentemente alcuni redattori avevano accesso a quotidiani tedeschi e svizzeri. Venivano anche riprodotti per esteso i bollettini ufficiali di diversi paesi. [...] Si componeva di quattro facciate, vi era una ricca rubrica dedicata alla Vita del campo, dove si davano notizie sulla biblioteca, sui numerosi corsi di studio, su eventuali esposizioni, concerti, rappresentazioni teatrali. Non mancavano accurate note d'igiene e un calendario delle principali manifestazioni sportive" (nota 1). 
La rubrica Vita del campo di questo primo numero è introdotta da un partecipe intervento, non firmato, che ne illustra le finalità:
Sotto questa rubrica noi andremo, settimanalmente, raccogliendo tutto ciò che è manifestazione quotidiana delle nostre energie intellettuali e fisiche. Da due mesi appena noi siamo in questo campo; eppure quanta strada s'è fatta!
[...] Abbiamo avuto l'ardire di pensare che fosse possibile fondare, nelle specialissime condizioni nostre, un giornale; abbiamo avuto l'ardire di lanciare la proposta e la fortuna di trovare, nel colonnello Alberto Porro, un uomo più giovenilmente, ardimentoso di noi: oggi, a breve distanza dal sogno, il nostro pegaseo destriero galoppa in piena realtà e noi possiamo, orgogliosamente riassumere nel piccolo foglio nostro il grido multanime, che si leva da questo angolo d'Italia. 
[...] Quella che è, oggi, umile cronaca potrà essere storia, domani nella vecchia patria cui la libertà avrà restituito coscienze nuove, spiriti temprati.
«Italia» n° 1 (5 maggio 1918): orario delle lezioni nel lager di Ellwangen
La rubrica
prosegue f
ornendo molte informazioni sui servizi a disposizione dei detenuti, come, ad esempio, la nascente biblioteca che contava in quel momento 400 volumi, attendendo l'arrivo di altro materiale già ordinato, con il programma di disporre in breve dei "capolavori della letteratura francese ed italiana". Oppure la disponibilità di una sala di lettura, "con i giornali autorizzati nel campo". Veniamo inoltre a sapere dell'esistenza di numerosi corsi di studio:
Qualcuno ha detto che il campo di Ellwangen s'avvia ad avere la sua università. Quello che voleva essere uno spunto di ironia trova invece la sua ragione nell'assoluta materialità del fatto, che noi dobbiamo, con legittimo compiacimento, constatare.
Ma ecco l'elenco completo dei corsi disponibili alla data d'uscita di questo primo numero (tutti tenuti da prigionieri) corso elementare di lingua francese, corso elementare di lingua tedesca, corso di perfezionamento di lingua tedesca, corso elementare di lingua inglese, corso di perfezionamento di lingua inglese, corso di lingua araba, corso di diritto penale, corso di calcolo infinitesimale. Infine nel lager erano organizzate diverse attività sportive e musicali (entrambe assai gradite a Sobrero), queste ultime ancora in nuce come viene specificato nel giornale: "Sappiamo che è in via di preparazione una vera e propria orchestrina".
La notevole offerta di attività culturali e di intrattenimento è d'altronde confermata dallo stesso Sobrero che, nel suo diario di prigionia, riporta quanto segue: 
5 maggio. Messa cantata.
Gare di corsa veloce.
Conferenza tenuta dal professor Garsia sul Rinascimento italiano [nota 2].

6 maggio. Passeggiata al lago della foresta (dalle ore 15:30 alle 18).

8 maggio. Prove per l'orchestrina. Due pezzi: Très Moutarde [di Cecil Macklin] e Puppchen (one step song) [di Jean Gilbert].
Piuttosto sorprendente è la notazione con cui prosegue la voce dedicata a quello stesso 8 maggio, la quale, pur misteriosa in merito a motivazione ed esiti, dimostra quanto già importante fosse il novello giornale «Italia» all'interno del campo, tanto da provocare addirittura due duelli:
8 maggio. Causa il giornale uscito al campo, hanno avuto luogo due sfide per duelli fra il capitano Caputo e Baratti e tra il capitano Linussa e Vitali. Si sono inviati i padrini verso il pomeriggio.
Diario di prigionia di A. F. Sobrero (pagg. 60 e 61)
Ma proseguiamo nella lettura del diario, che ci permette di aggiungere a quelle precedentemente citate alcune altre attività intraprese dal nostro in queste giornate:
12 maggio. Domenica. Conferenza del capitano Rossotto con titolo "Giornali e giornalisti" [nota 3].

14 maggio. Mi sono iscritto per la partecipazione ad una esposizione d'arte. Invierò caricature e quadri. 
Cartolina del 18 maggio 1918
Non pago di tanti impegni, Sobrero aveva pure ottenuto l'incarico di caricaturista per il giornale 
«Italia», come comunica ai familiari nella cartolina del 18 maggio:
18 maggio 1918. Carissimi, [...] Sono caricaturista di un giornale che esce qui al campo e [di caricature] ne ho riuscite tante. Porterò poi con me le copie.
Diario di prigionia di A. F. Sobrero (p. 61)
Si noti a tale proposito il disegno di pagina 61 del diario, che verrà pubblicato nel n° 5, 7 e 8 di «Italia» (vedere l'immagine con cui si apre questo articolo).
Diario di prigionia di A. F. Sobrero (pagg. 62 e 63)
Lo stesso 18 maggio, Sobrero appuntava quanto segue nel diario:
18 maggio. S. Felice. Ricevuto in regalo una corona del rosario da Benamati e un archetto per violino da Sala. Pranzo con Benamati. Stasera sono invitato da Sala, Piccaluga e Crovera.
Lasciamo dunque Sobrero ai festeggiamenti per il suo onomastico, senza poter evitare di rimarcare (in una notazione valida per il nostro come per altri compagni di sventura) il frenetico attivismo con cui egli pareva gettarsi nelle più disparate attività culturali, sportive e di intrattenimento. Momenti di impegno e di svago che costituivano certamente degli antidoti preziosi alla cupa malinconia gravante sui prigionieri, ma che, tanto febbrilmente ricercati, erano anche dei chiari indizi di una profonda angoscia esistenziale.


Dario Malini





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Note
1. Memorie e attualità tra storia e salute a cura di Paola De Castro, Daniela Marsili e Assunta Trova, I beni storico-scientifici dell’Istituto Superiore di Sanità, pp. 66-67.

2. Nel n° 2 di «Italia» viene specificato che "il tenente Garsia ha tenuto, domenica, l'annunciata conferenza sul Rinascimento italiano davanti ad un foltissimo pubblico. Presentato, con acconce parole, dal colonnello Porro, il conferenziere ha incatenato l'attenzione dell'uditorio con la disamina acuta, profonda di quel processo storico, filosofico, letterario, attraverso il quale s'è evoluta la umanità di Roma da Dante e continua ad evolversi oggi. 

3. Nel n° 2 di «Italia» viene specificato che "il capitano Giuseppe Rossotto, che è un professionista del giornale, porterà nella conferenza l'entusiasmo della sua fede e la ormai non breve sua pratica nella pubblicità". Quindi, nel n° 3 della stessa rivista, si dà ampia recensione dell'interessante, arguta e anche commovente conferenza, precisando che "ebbe un successo completo, entusiastico, assoluto". 

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