Laboratorio Sobrero (29): La sfibrante guerra verticale in Lagorai (11 settembre - 12 ottobre 1916)

Comunicati di Cadorna del 13, 16, 21 settembre e 7 ottobre 1916
Il periodo in esame (11 settembre - 12 ottobre 1916), sulla linea dolomitica in cui operava il "nucleo Ferrari" (cui apparteneva il sottotenente Anna Felice Sobrero), fu caratterizzato da una serie di sanguinosi attacchi che non riuscivano a  smuovere il sostanziale stallo tra italiani e austroungarici. 
Lettera del 17 settembre 1916 (pagina 1)
Di seguito, proponiamo un estratto dei messaggi del nostro di quel periodo, a comporre una sorta di scarno diario delle sue monotone e rischiose giornate:
11/9 Tutto bene, sto benissimo.

12/9 Passati di riserva, quasi riposo.

13/9 Ho saputo della chiamata della classe di Emilio [nota: fratello di Anna Felice] e spero potrà andare nel Genio...

14/9 Avete ricevuto il mio encomio solenne dal generale Ferrari?

17/09 Carissimi, la gita a Torino di un caporale mi fa approfittare per scrivere a voi, e darvi notizia della mia salute... sempre ottima! Finora siamo sempre stati sotto le Alpi di Fassa e là sbucammo in diversi punti come il Cauriol e Quota 2318 nella quale si fecero 100 prigionieri! e il nemico ebbe molte perdite. Stiamo continuamente con gli alpini e con gli alpini viviamo. [...] Ora, col battaglione, sono a Gardelin sopra Caoria. Siamo attendati alla meglio, benché ogni tanto arrivino le pillole Pink!
E aspettatemi presto, perché spero poter venire in licenza a Gassino.
Cartolina del  19 settembre 1916
La cartolina del 19 settembre merita qualche specifica riflessione, poiché parrebbe mettere in una nuova luce la scelta di carriera militare fatta da Sobrero. Da quanto qui scrive al fratello Emilio, infatti, è facile dedurre come il nostro si fosse pentito d'aver frequentato il corso per allievi ufficiali, ed è una cosa piuttosto sorprendente, poiché mai s'era prima espresso negativamente al riguardo (la scelta di frequentare il corso per ufficiali di complemento è da datarsi al giugno 1915, come descritto in Laboratorio 7):
19/9 Ho ricevuto vostra lettera e CONTENTISSIMO sono che Emilio sia volontario aviatore. Ma non consiglio AFFATTO gli esami per ufficiale. Diteglielo, e fategli leggere questa mia, io non vivrei tranquillo se non mi ascoltasse. Il consiglio che gli do io, credo ora di POTERGLIELO dare, e credo pure che non [sia] del genere di quelli che diedero a me quando mi sono trovato nel suo caso presente.

21/9 Sempre qui nel medesimo luogo ma... gran nevicata stanotte!! Ieri sera ho ricevuto nulla da voi, ma invece ricevo giornalmente la «Gazzetta del Popolo» e il vostro pacco con la maglietta di lana e la scatola di Biscotti di Casale... buonissimi! [...] Non finisco la lettera perché siamo chiamati in posizione e stanotte probabilmente cammineremo. Arrivati colà vi scriverò. Sono sempre comandante di compagnia perché il capitano ha male ad una gamba.
Lettera del 27 settembre 1916 (pagina 1)
Il 24 settembre, il bollettino delle ricompense al valore, riportato da tutti i quotidiani nazionali, conteneva il nome di Anna Felice Sobrero nella lista dei decorati con la medaglia d'argento, come il nostro si premurava di comunicare ai propri familiari nella lettera del 26, ribadendolo anche in quella del 27, dove riportava pure la motivazione ufficiale (per la descrizione dell'azione sul Monte Cavallazza si veda Laboratorio 28):
27/9 carissimi, è uscito pure stasera l'ordine del giorno con il bollettino delle ricompense al valore: v'è pure la medaglia d'argento assegnata al sottotenente Sobrero Felice, con la seguente motivazione: 
Guidava con INTELLIGENZA ed impetuoso ardire una pattuglia verso una forte posizione nemica, cooperando efficacemente alla cattura del presidio nemico (1 ufficiale e 68 soldati) dando, durante tutta l'azione, prova esemplare di coraggio. Monte Cavallazza, 21 luglio 1916.
Non è probabilmente facile, oggi, comprendere cosa significasse un tale riconoscimento per un soldato della Grande Guerra, che implicava il plauso e l'ammirazione generale, sia da parte del mondo civile sia di quello militare. Se dalla trascrizione della motivazione, così com'è stata riportata da Sobrero nella lettera del 27 settembre, parrebbe che il nostro fosse anzitutto orgoglioso della caratterizzazione del suo agire fornita dal sostantivo "intelligenza", essendo questa l'unica parola da lui sottolineata, le numerose congratulazioni e attestazioni di stima che gli giunsero erano colme dal più prevedibile patriottismo e orgoglio nazional-interventista; situazione di cui Sobrero non sembrava dolersi, sia ben chiaro. Nel frattempo, la improduttiva e durissima guerra verticale in Lagorai non accennava a diminuire di intensità:
30/9 Ricevetti telegramma [degli] impiegati [del calzificio] e lettera del dott. Baritoni di congratulazioni per la medaglia d'argento assegnatami. Qui sempre sul Cauriol, in costone perché alla cima sono gli alpini.

2/10 Sto bene, ricevo ancora adesso cartoline di congratulazioni da Bugonetti e da vari ufficiali del 50° Fanteria.

3/10 Continuo a ricevere lettere, cartoline e telegrammi di congratulazioni che mi fanno molto piacere, ma mi rincresce tanto non poter rispondere a tutti: non ho francobolli.
Attendo un momento per potermi lavare la faccia, da 4 giorni! Ho dovuto partire in fretta e lasciare tutto a Gardelin. [...] Ricordatevi di mandare 10 lire come regalo al mio attendente. Credo se ne occuperà Lili, scrivendogli pure qualcosa. Ci mette una giornata intera a leggere una cartolina, ma lo fa con attenzione encomiabile un centinaio di volte!

5/10 Qui tutto al solito, ora si scava per le baracche perché il gelo si fa sentire, benché il cannone scaldi [la neve] e la faccia liquefare!!! Io sto benissimo, e voi?

5/10 [notte]. Carissimi, giunto felicemente dalla ricognizione notturna ve la racconterò poi. Ora... una bella dormitina, poi farò colazione. Ho ancora ricevuto cartoline [di congratulazioni] da Gamba, Mury, Croveri, Montagna ecc. risponderò appena mi resterà un po' di tempo.
Corriere della sera del 10 ottobre 1916
La lettera del 9 ottobre annuncia la conquista di Busa Alta, da ritenere un simbolo dalla futilità di queste azioni, poiché presa quota 2456 (Busa Italiana) a costo di innumerevoli perdite, tutti i successivi attacchi volti a conquistare anche quota 2512 della Busa Alta sarebbero stati vani, sino alla fine della guerra:
9/10 Qui si conquistò Busa Alta, ove io feci la ricognizione e tutto va bene. È uscita la circolare delle licenze: 15 giorni. Si apriranno il primo novembre.

12/10 Giunto in distaccamento, sto bene. Ricevuta vostra lettera e Cellai [nota: l'attendente di Anna Felice] il vaglia di Lili. Mi giunge ora fonogramma del nucleo che annunzia offensiva italiana sull'Isonzo: 6.500 prigionieri! Benone... [nota: si tratta della cosiddetta Ottava battaglia dell'Isonzo, terminata con scarso guadagno di terreno da parte italiana ed altissime perdite per entrambi gli eserciti].
Ci coglie a questo punto l'impressione d'aver documentato anzitutto, in questo intervento, la grigia, inutile e rischiosa ripetitività del lavoro guerresco dei soldati su questa linea, che neppure quella sorta di codice tranquillizzante, utilizzato da Sobrero (come da quasi tutti i militari) nelle comunicazioni alla famiglia, poteva del tutto celare. E riteniamo importante mettere in chiaro come si debba sempre essere consapevoli della presenza di un vero e proprio "codice" in consimili messaggi, da decrittare tenendo nel debito conto la soverchiante presenza della censura, ad impedire la manifestazione del minimo dissenso o di messaggi "disfattisti", oltre agli inevitabili effetti della poderosa campagna di persuasione sulla necessità della guerra, cui l'intero paese, e ancor più il combattente, era soggetto. A tale proposito, abbiamo avuto modo di constatare, analizzando la lettera del 19 settembre, quanto importante fosse l'effetto dell'autocensura anche nelle comunicazioni di Sobrero, le cui riserve  in merito alla propria scelta di salire la gerarchia militare solo tale lettera ci permette infine di supporre
Terminiamo qui, rivolgendo ora il pensiero al prosieguo dell'avventura del nostro sottotenente, che, nell'immediato, dovrebbe incentrarsi sulla concessione di un prolungato periodo di licenza. Sarebbe arrivato davvero? E quando?



Dario Malini









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