«la Domenica del Corriere» n° 45 del 1916 |
Lettera del 30 ottobre 1916 (ultima pagina) |
14/10 Il primo novembre partirà la prima spedizione LICENZE. Ora voi mi farete il grande favore che, sia detto tra noi, qui tutti aspettano: l'invio delle calze di lana per il mio battaglione. Per voi sarà certo un sacrificio ma è questo il più grande regalo che possa ricevere il battaglione. Fatelo prima che io vada in licenza e... trecento paia (jaspé [nota: filato bicolore] o come credete meglio)! giacché i soldati sono novecentocinquanta. E due o tre dozzine FINE per gli ufficiali, ma di lana. Mettete le fasce della fabbrica.
28/10 Null'altro che neve e neve.
30/10 Oggi è arrivata la circolare ufficiale. Potrò fare in totale 17 giorni a casa. Tutte le domeniche il 49° Fanteria manderà circa 150 in licenza. Da qui si andrà a piedi a Caoria poi, in automobile, sino a Feltre da dove parte, alle 13,50, il treno per Torino, che arriva a destinazione alle 9 del mattino seguente.
Mi consigliate di venire a casa verso Natale... vedrò se sarà possibile. In ogni modo, ho già rifiutato di partire con il primo turno, come avrei avuto diritto per la decorazione, perché mi sembra troppo presto e non mi parrebbe di godere a sufficienza [della licenza]. E poi, a giorni dovrei essere promosso tenente e mi piacerebbe partire con due filetti nel berretto...
Ho letto con piacere nella vostra lettera che le calze sono partite. Mi fa molto piacere perché qui, chi può, fa qualche regalo ai soldati prima di recarsi in licenza, e il nostro è il più desiderato.
Forse a giorni andrò a riposo e mi verrà data una breve licenza di due giorni da trascorrere a Feltre, per ripulirmi un po', fare compere e... incivilirmi, imparare [di nuovo] a camminare sul marciapiede, e vedere un po' di gente e non sempre camosci!... E così, a turno, [godranno di due giorni a Feltre] tutti gli ufficiali.
3/11 È già partita la prima spedizione per le licenze e fra non molto... partirò anch'io.
4/11 oggi il capitano Morini mi fece leggere la lettera della mamma, per le calze del battaglione: ma queste, forse, non sono ancora arrivate.
Vi invio una fotografia che mi fece un ufficiale due mesi fa in una baracca d'artiglieria: serie artistica, Notturno Chopin!!!! Che ne dite?
Il mio attendente Cellai si dimena, sbuffa, parla da solo, qualche volta pure lavora di sua completa iniziativa, tutto per l'impazienza d'andare in licenza!!
Qui costruisco giorno e notte, faccio l'ingegnere, il geometra, il guerriero, tutto!!! Costruisco lunette, reticolati, baracche...
«la Domenica del Corriere» n° 45 (5-12 novembre 1916) Felice Sobrero appare nella sezione "Decorati al valore" |
5/11 Ho saputo che è stata pubblicata la mia fotografia sulla «Domenica del Corriere», ma con la dicitura "medaglia di bronzo"! Accidenti a quel fotografo! Sperò verrà data rettifica.
Sono arrivate le calze del battaglione, e furono distribuite. Molto bene. In quanto alla licenza... vedremo.
Lettera del 9 novembre 1916 (pagina 1) |
9/11 Carissimi, ho una bella notizia da darvi. L'altra notte, dal 7 all'8, abbiamo respinto un attacco in forze austriaco, e facemmo alcuni prigionieri. Io personalmente [ne feci] uno, giacché il mio plotone prese parte principale nella compagnia e si distinse (e questo si vedrà a giorni giacché avemmo già due encomi). Vi avverto che ho preso gusto alle mie limette, che sbatterono [rumorosamente sul] reticolato. Ho fatto aprire un fuoco d'inferno e li ho dispersi, come leggerete sul comunicato che forse sarà già uscito. La posizione [in cui è avvenuta l'azione] si chiama "Costone Copolà" [nota: in Val di Fiemme].
Annunciata dunque la "bella notizia" dell'attacco sventato, in una narrazione che evidenzia drammaticamente quanto ottundente fosse per i soldati la consuetudine con la guerra, Sobrero tornava, come niente fosse, alle tematiche cardine del tempo atmosferico e delle licenze:
9/11 Qui oggi vi è un metro e mezzo di neve, e seguita sullo stesso tono! Parte già la seconda spedizione in licenza, ma io aspetto ancora.
Cartolina del 13 novembre 1916 |
13/11 Carissimi, vado in città, comandato, ad un corso di ufficiali!!! Che ne dite?? Parto di qui stasera coll'attendente, quando avrò finito il corso prenderò la licenza invernale. Credo che il detto corso durerà un mesetto, e per me, capite, è un riposo e mi rifarò un pochino.
16/11 Come vi ho scritto, sono giunto ad Agordo per il corso invernale degli ufficiali più anziani, per ricevere istruzione circa il comando di compagnie, battaglioni e batterie. Mi trovo benissimo, anzi sono un SIGNORE!! Dormo in un letto! e... con lenzuola! Il corso terminerà l'11 dicembre e dopo tornerò al 49° per venire in licenza a casa.
Qui siamo tutti ufficiali anziani (subalterni però) provenienti da tutti i reggimenti di queste parti: alpini, fanteria, bersaglieri, ecc. [...]
Ditemi chi è già in licenza a Gassino di quelli che conosco. E Mello? Lo sapete che è stato retrocesso da sergente a semplice soldato per atti di insubordinazione?
18/11 Ho avuto oggi la tristissima notizia della morte del colonnello Armand [nota: colonnello Filippo Umberto Armand, classe 1870, caduto per ferite riportate in combattimento il 12 novembre 1916]. Quanto mi dispiace! Che brav'uomo! E pensare che lascia moglie e famiglia numerosissima! Fu lui che mi propose per la medaglia d'argento alla Cavallazza.
Qui nevica sempre! Ma si è in città e si vive da... signori. [...]
A Taibon ho rivisto i luoghi ove sono stato da caporale, e TUTTI mi hanno riconosciuto, ed avevano anche saputo, dalla «Domenica del Corriere», che sono stato decorato. Scrivo TUTTI ma molti visi, lo immaginerete, purtroppo mancavano.
22/11 Mi dite che Mello è già venuto in licenza. Non mi stupisce che non si sia fatto vedere in divisa! Ma è un caro ragazzo. [...]
Non potete immaginare la confusione e lo spasimo che sempre regna qui ad Agordo, poiché è stazione (non ferroviaria) di vari corpi e di transito. Sembrerebbe di vedere gente che lavora, consacrata a chissà quali affari o questioni, soprattutto nelle giornate di mercato a Porta Palazzo, ma... siamo tutti in divisa e il nostro sguardo è torbido.
26/11 Ho letto stasera la rettifica della «Domenica del Corriere», e... meno male... [nota: precedentemente, nel n° 45, la rivista aveva assegnato erroneamente al nostro la medaglia di bronzo anziché d'argento].
Lettera del 28 novembre 1916 |
28/11 ieri sera ho suonato un pochino, perché dovete sapere che ho fatto la conoscenza di una distintissima famiglia, forse l'unica di signori qui ad Agordo. Così mi sono accompagnato, con fare noncurante, alla marchesina Manzoni, poi ancora a un tenente, professore di mandolino lombardo e mandola, che... suona divinamente! Trovato un violino, ho suonato diversi pezzi, accompagnato al piano da delicate manine: Serenata di Toselli, qualche pezzo di Mascagni, alcuni valzer. Facevo a finta di nulla, ma ero impressionato dal salottino con mobili antichi e... i tappeti! E ci offrirono anche il the. Abituato al fango della trincea, avrei dovuto ridere di tutto ciò.
29/11 Carissimo Giannetto [nota: è il fratellino del nostro], qui ad Agordo il tempo vola e mi trovo quasi a riposo, non essendo più tormentato dal ta-pum della trincea.
Cartolina del 12 dicembre 1916 |
10/12 Carissimi, sono per scrivervi una lettera che credevo potervi scrivere prima. [...] Sono all'ospedale di Agordo essendomi fatto visitare circa due foruncoli e vi rimarrò almeno una settimana. È un ospedaletto magnifico e si sta da... papa. Ho ricevuto la vostra lettera dove mi dite che Emilio partirà a giorni per Roma. Beato lui! E ha... volato!
12/12 Sto benissimo. Qui il corso è finito e tutti sono già rientrati al reggimento... salvo me che sono qua, ma che a giorni raggiungerò anch'io.
17/12 Esco stasera dall'ospedale e raggiungerò il reggimento. Credo vicinissima la licenza.
Dario Malini
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