«Corriere della Sera» del 22 agosto 1915 |
Cartolina del 3 agosto 1915 |
Ecco ad esempio con quanta levità scriveva alla famiglia il 3 agosto:
Ora domando ancora [la fotografia] del biliardo, [dove] ci sono io, e quella dell'orchestrina più bella, col contrabbasso, [nella quale] ho il piede sollevato sul tacco. Le faccio vedere sempre a tutti quelli che me lo chiedono. Ne ho già 14 o 15 [di fotografie].
E il cavallo? Sta bene? Che pelo ha? Che età? Scrivetemelo.
Ora abbiamo tanto da studiare e spero sempre ancora: ancora un mese e mezzo, poi si danno gli esami da aspirante. Nulla di nuovo per ora. Bacioni a tutti.
Lettera del 9 agosto 1915 (particolare) |
Sono contento che possiate spedirmi la marmellata, e buona neh? Come quella che ha fatto la mamma l'altra stagione, di albicocche e fragole. Perché per quest'anno ho già saltato le fragole... le ciliegie, le albicocche. E segnatemi i meloni, le pere, ecc.
Lettera del 9 agosto 1915 (particolare) |
Voi mi mandate quadrifogli e io vi mando edelweiss [Nota: stelle alpine].
Cartolina dell'11 agosto 1915 (particolare) |
Non mancavano, certo, lamentele intorno alla durezza della vita militare, proposte però quasi sempre in tono scherzoso, quasi a sminuirne la natura molesta. Come in questo inciso dell'11 agosto:
Domani vi sarà di sicuro una grande marcia, e, come vedete, queste non mancano, come non mancano i tanti svariati abitanti della paglia sulla quale dormiamo, e [che] mi porto tutti i giorni con me.
Né mancavano (garbate) proteste per l'assenza di svaghi, come nel messaggio del 14 agosto, cui sembra però aver posto rimedio il cameratismo instauratosi tra compagni d'armi:
Qui non v'è nessun divertimento, niente, e alla sera faccio sempre schizzi col gesso sulla lavagna e tutte le sere cantiamo
Lettera del 14 agosto 1915 (particolare) |
Qui non v'è nessun divertimento, niente, e alla sera faccio sempre schizzi col gesso sulla lavagna e tutte le sere cantiamo
Cartolina del 16 agosto 1915 (particolare) |
In ogni caso, il tutto non parrebbe poi così insopportabile se, nella breve cartolina del 16 agosto, il caporale Sobrero si sentiva in dovere di rimarcare la propria soddisfazione per la mancanza di novità da riferire (e si tenga conto che le uniche novità di spicco non potevano che riguardare azioni militari):
Noi nulla di nuovo, sèguiti sempre così!
Lettera del 23 agosto 1915 (particolare) |
Ho di nuovo incominciato la numerazione delle lettere perché si cominciava coi numeri... difficili a ricordare; fra i molteplici che devo tenera a memoria giorno per giorno: delle graduazioni degli shrapnels e granate, della forza di penetrazione di proiettili nei vari mezzi e materiali, ecc... ecc... ecc... un pasticcio!!!!
Tanta tranquillità d'animo poteva essere imputata, oltre che a un encomiabile atteggiamento filosofico, anche alla circostanza che Sobrero sperasse, una volta superato l'esame, di poter essere messo in una posizione in qualche modo meno esposta ai pericoli della guerra. A tale proposito ecco quanto scrive alla famiglia il 26 agosto:
Ho ancora 19 giorni poi gli esami. E spero ancora, specialmente sul capitano Ferraris: e vedrete che, se riesco, starò bene e... questo solo per voi. Ho già qualcosa in vista, che, se mi andrà bene, il sottotenente lo farò assai bene... voi capite.
Adesso siamo sempre a Taibon e sto benissimo. [...] Studio: al mattino pratica e tutto il giorno studio, lezioni, ecc.
Lettera del 26 agosto 1915 (pagina 4) |
Ho ancora 19 giorni poi gli esami. E spero ancora, specialmente sul capitano Ferraris: e vedrete che, se riesco, starò bene e... questo solo per voi. Ho già qualcosa in vista, che, se mi andrà bene, il sottotenente lo farò assai bene... voi capite.
Adesso siamo sempre a Taibon e sto benissimo. [...] Studio: al mattino pratica e tutto il giorno studio, lezioni, ecc.
Finiva così l'agosto 1915, terzo mese di guerra italiana, periodo nel quale, come abbiamo visto, il caporale Anna Felice Sobrero indirizzò numerosi messaggi a casa, che tratteggiano una figura di militare piuttosto sfaccettata, che sembra alternare la necessità all'obbedienza con qualche ben ponderata strategia di sopravvivenza. Elementi solo apparentemente contraddittori, che devono essere ben compresi e soppesati, ricordando anche il coraggio e la forza d'animo mostrati dal nostro nel corso del suo cruento battesimo del fuoco sul Col di Lana (laboratorio 8, laboratorio 9 e laboratorio 11).
Noi ci fermiamo qui, sperando d'aver fornito al lettore elementi sufficienti a tracciare in piena autonomia l'identikit di quello che può essere chiamato, senza tema di smentita, un buon soldato della Grande Guerra, fuori da ogni retorica o tesi precostituita.
Noi ci fermiamo qui, sperando d'aver fornito al lettore elementi sufficienti a tracciare in piena autonomia l'identikit di quello che può essere chiamato, senza tema di smentita, un buon soldato della Grande Guerra, fuori da ogni retorica o tesi precostituita.
Dario Malini
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