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Cartolina del 15 luglio 1915 (lato a) |
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Cartolina del 15 luglio 1915 (lato b) |
Carissimi, vi ho scritto ieri. Stanotte siamo stati tutti in trincea a proteggere col fuoco l'avanzata dei nostri. Non vi parlo dell'oscurità, fango e pioggia e freddo, ma, malgrado ciò, stamane c'è il sole e mi stendo sul prato ad asciugare. Se voi vedeste come scoppiano i nostri shrapnel e granate sui forti austriaci, che non rispondono quasi più! Poi col cannocchiale il nostro tenente mi fece vedere abbasso in un paese austriaco, portante bandiere della Croce rossa, un via vai di feriti e barelle!!! Il freddo è intenso ma spero ci arriveranno oggi o domani le mulattiere e i maglioni. Né Ottavio né Mello ho più visto, ma spero domani. Io sono solo un po' raffreddato, ma non è niente.
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Cartolina del 16 luglio 1915 |
Carissimi,
i nostri avanzano. Ieri abbiamo avuto un primo saluto austriaco! Ci piovvero sull'avamposto sedici granate, la mia tenda è tutta crivellata da schegge. Per fortuna eravamo quasi tutti in trincea. E i danni sono lievi. Ho trovato una bella camicia di lana da coprirmi e me la sono subito messa. Quando siamo tornati all'accampamento tutti hanno trovato qualche sorpresa! Io ho la gavetta sfondata. [...] Se alcune volte starò un giorno o due senza scrivere, non temete, è solo perché non v'è la comodità di impostare.
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Cartolina del 19 luglio 1915 Cliccare sull'immagine per ingrandire |
Lo avete letto il bollettino della guerra 54° [Nota: si veda sotto il testo della comunicazione di Cadorna] è tutta l'azione svolta da noi. Noi eravamo riservati alla protezione all'assalto del Monte Col di Lana, ora preso. Mello ora dopo l'azione è con me, Tavio inviato colla sua compagnia al paese prima di quello in cui sono sempre stato. E noi ora si ritornerà dove eravamo, a T...on [Taibon].
Io ho fatto pure bottino e lo conserverò come ricordo. Ho trovato oggetti persi dagli austriaci nella loro fuga dalle trincee, ora occupate dai nostri.
Mi dite nella vostra che non vi ho più scritto per due o tre giorni, ma era affatto impossibile: ero in trincea dalla mezzanotte alla mezzanotte [...]. Ma ora, sebbene finito per noi, la nostra compagnia lamenta poche perdite [...] tra cui quel caporale della fotografia che vi feci vedere come modello di posa fotografica. Poverino, era presso di me! e del mio plotone, e una granata, scoppiata, colpì lui allo scoperto. Io, in trincea, fui ricoperto di terra! Certo che è la mano di Dio che mi ha salvato.
Ed ecco il bollettino di guerra del 17 luglio, citato dal nostro, che descrive con parole magniloquenti l'azione italiana sul Col di Lana, i cui raggiungimenti si dimostreranno inconsistenti ed effimeri, poiché il Col di Lana tornerà subito in mano austriaca.
Dario Malini
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