Lettere dal fronte del tenente Sobrero (1915-1918): un laboratorio aperto


Questa sezione vuole essere un vero e proprio laboratorio aperto, che permetta ai nostri lettori, giorno dopo giorno, di assistere  - e contribuire - alla ricostruzione della vicenda di guerra del militare Anna Felice Sobrero (caporale all'inizio della sua avventura, nel 1915, tenente nel 1917, a Caporetto, quando venne fatto prigioniero), vicenda ad un tempo illuminante e dolorosa, di notevole valore storico e umano.
Abbiamo potuto acquisire (salvandola dalla dispersione cui era stato destinato da venditori senza troppi scrupoli) una notevole mole di materiale, risalente agli anni 1915-1918 (lettere dal fronte e uno splendido diario di prigionia corredato da numerosi disegni), di mano di questo militare, membro di una nota famiglia di industriali piemontesi che (cito dal testo Incontri reali e anche meno di Ettore Sobrero), «come i Buddenbrook di Lubecca narrati da Thomas Mann, hanno tutti, chi più chi meno, inclinazioni artistiche». 
Calzificio Ettore Sobrero di Gassino Torinese
Anna Felice è uno dei sei figli del fondatore del Calzificio Ettore Sobrero, avanzatissima azienda sorta a fine Ottocento, e in attività sin quasi alla fine degli anni Sessanta (fallirà nel 1971 in seguito a divergenze familiari sulla conduzione), caratterizzata dalla visione illuminata di Ettore, che, dopo aver iniziato a fabbricare calze in un ampio locale al piano terreno di una vecchia casa torinese, con poche macchine rettilinee, volle in seguito edificare una fabbrica a Gassino Torinese, provvista di tecnologie avanzatissime e inoltre dotata di un attiguo villaggio per gli impiegati e gli operai (dipendenti che, dopo la guerra, saranno oltre mille), composto da case solide e di ottima fattura. La storia di questa azienda rappresenta una vera e propria eccellenza italiana. Cliccando qui è possibile avere un'idea precisa della straordinarietà dello stabilimento, accedendo a un articolo ad esso dedicato, pubblicato sul n° 21 del 1925 de «L'illustrazione italiana».
Riguardo alle inclinazioni artistiche della famiglia Sobrero, il padre del nostro praticava la pittura, la madre suonava il pianoforte e il nostro, oltre ad essere un discreto violinista, dipingeva.
Fig. 1 Una vista d'insieme del materiale autografo
In fig. 1, una panoramica del materiale che avremo modo di analizzare assieme, circa 500 lettere e cartoline autografe del militare, oltre al suo splendido diario di prigionia, corredato da numerosi disegni.



Dario Malini


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2 commenti:

  1. "Storie reali e anche meno" il testo da cui prendete la storia è di Bruno Gambarotta su Ettore Sobrero.

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  2. Redazione di ArteGrandeGuerra6 luglio 2020 alle ore 18:34

    Gentile Marinella, la ringraziamo per il commento. Il testo citato, da cui abbiamo tratto alcune informazioni, è "Incontri reali e anche meno" scritto direttamente da Ettore Sobrero, figlio di Anna Felice Sobrero (im lilitare di cui raccontiamo la vicenda), all'interno del quale vi è un capitolo di Bruno Gambarotta intitolato "Le molte vite di Ettore Sobrero".

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