Siamo lieti di annunciare l'uscita nelle librerie (fisiche e online) del diario di guerra L'odioso grigioverde e gli altri colori. La vicenda riscoperta di uno studente comasco alla Grande Guerra di Dario Malini, Rhinoceros edizioni.
Tutto prese il via alcuni anni fa, quando Dario Malini trovò, gettato su un bancone di un robivecchi, il raccoglitore sopra riprodotto, nel quale erano raccolte le lettere dal fronte di Attilio Allegri, studente comasco e militare della Grande Guerra. In questi documenti risuona la voce – una voce ironica, pungente, emancipata - di un ragazzo normale che in quel conflitto è stato scaraventato, obbligato suo malgrado «all'eleganza in grigioverde».
Il giovane, a partire dall’ottobre 1916, frequenta il corso per allievi caporali a Ferrara (la medesima Ferrara di guerra che De Chirico, di stanza pure lui nella città emiliana, raffigurava nelle sue tele metafisiche) e quindi quello per allievi ufficiali di complemento a Modena. Dopo la nomina ad aspirante ufficiale, nell'agosto 1917, lo aspetta il fronte isontino. Inquadrato prima nel 64° Reggimento, poi nella Brigata Emilia, Attilio viene stanziato nella zona di Gorizia e quindi nelle trincee di Salcano, sulle rive dell’Isonzo. Pregnanti sono le sue riflessioni sulla battaglia di Caporetto, nel corso della quale viene catturato dal nemico. La fase successiva della sua vicenda riguarda l'esperienza dolorosa della prigionia, segnata dal freddo e dalla fame, nei lager di Harth presso Amstetten e di Braunau in Boemia, quest'ultimo situato in una delle zone più gelide dell'intero impero austroungarico.
Di particolare interesse sono le pagine dedicate al momento della liberazione e al periodo postbellico, che concludono una testimonianza caratterizzata da sorprendente valore umano e letterario, la cui pubblicazione (arricchita da una documentazione fotografica originale e inedita, oltre che da illustrazioni prodotte con l'ausilio dell'intelligenza artificiale) vuole offrire al lettore un percorso privilegiato per calarsi nella quotidianità dei soldati che dovettero prendere parte all'«inutile strage» che ha aperto la modernità.
Una pubblicazione che crediamo importante. Conoscere la nostra storia (le innumerevoli storie che tutte assieme costituiscono la Storia) senza filtri, dalla voce diretta di chi la attraversò, diviene sempre più urgente, quasi un impegno morale, in tempi in cui i fatti (di ieri come di oggi) sono sempre più stravolti e travisati.
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