Laboratorio Sobrero (4): il mondo nuovo della guerra (22 maggio - 4 giugno 1915)

Lettera del 22 maggio 1915
L'assuefazione di un militare (di un giovane uomo che da poco ha dovuto abbandonare la vita civile) al mondo nuovo, violento e del tutto instabile generato dalla Grande Guerra è fenomeno piuttosto sorprendente. Scorrendo le lettere dei soldati, si nota spesso un curioso amalgama di candore e disincanto, di giovanile tenerezza ed adesione incondizionata al codice guerresco. Si veda, ad esempio, la lettera inviata alla madre da Anna Felice Sobrero il 22 maggio 1915, nella cui parte interna egli ha incollato alcune foglie, a immagine degli erbari probabilmente compilati da bambino, secondo quanto si usava fare in quegli anni.


Lettera del 30 maggio 1915 (pagina 4 e 1)
cliccare sull'immagine per ingrandirla
Solo pochi giorni dopo, il 30 maggioquando la sua compagnia si era trasferita a Falcade, in provincia di Belluno, Felice scrive:
Il tenente Biano di Guiverolo (?), che è promosso capitano e va a Torino, facendovi pervenire questa mia [ed un mio pacco], è il mio più intimo amico qui e... cambia reggimento. 
Lettera del 30 maggio 1915 (pagina 2 e 3)
cliccare sull'immagine per ingrandirla
Andando di seguito a descrivere i luoghi in cui era stanziato il suo battaglione, impiegato nelle azioni decise da Cadorna per i primi giorni di guerra sul fronte delle Dolomiti:
Prima di tutto: Malga di Mezzo, ed è rincalzo delle trincee di San Pellegrino ove sono stato questi quindici giorni per controbattere l'offensiva austriaca nel Trentino. È una vallata importantissima e sono posti avanzati. Buso d'Orso ove fui distaccato dinanzi al sasso di Costabella (austriaco). Ora siamo giù a riposo, sempre pronti ad aiutare il 215° e 216° fanteria che presero il nostro posto. Tempo fa non vi dissi questo perché non lo potevo: ed è che gli austriaci presero di sorpresa quel posto che già conoscete ove andavo sempre io, e poco tempo fa anche Buso d'Orso ma subitamente ricacciati da noi con poche perdite. L'unico che sempre ci tiene in iscacco è il continuo bombardamento perché hanno pezzi grossi  qui, da 75, 120, 240 e anche 305!
Quindi propone, in tono velatamente giocoso, l'elenco degli aggeggi contenuti nel pacco spedito alla famiglia, sorta di agghiacciante "erbario" di guerra il cui pernicioso effetto sui familiari non è difficile immaginare:
Spiegazione del pacco: una riga piccola con questo disegno [vedere disegno nella lettera] è da 75 (calibro) da montagna austriaco. Poi [vedere disegno nella lettera] più grosso è da 120. E poi grossissimo a 3 file traforate è da 240!... rarissimo, perché lo scoppio è tale che non si trova mai traccia nella buca enorme! Poi  uno di piombo piccolo è un 120 da marina portato in alta montagna e scoppiato presso di me a Buso D'Orso. Vi è una scheggia con pezzettino di rame da 77 campale. Poi un aggeggio così: [vedere disegno nella lettera], è una granata austriaca nuovo modello!... è tutta seghettata e allo scoppio va in 50 o 70 pezzi regolari, come quei due che vedete che non si divisero. Poi due percussori da granata che, battendo a terra, l'ago che è dentro fora una capsula che fa scoppiare il proiettile (smontateli e vedrete). Poi altri pezzetti a pallette di shrapnels.

Cartolina del 14 maggio 1915
cliccare sull'immagine per ingrandirla
Ed è forse utile, a questo punto, leggere una delle prime cartoline inviate dal nostro alla famiglia, il 14 maggio sera dell'anno 1915 :
Sedico, 14 sera
Carissimi,
senza tanti preamboli, si giunse sul treno, ed in un vagone che porta la scritta: cavalli 8, uomini 40!!! Ed ora giunsi a Bribano - Sedico e siamo fra le catene di monti altissimi [...]. Siamo a 5 km da Belluno, la neve è alta sui monti e fa assai freddo: questa notte dormirò sotto [la] tenda che poco tempo fa preparammo. [...] Come luogo è bellissimo (se fosse in altri tempi) ma... pazienza, speriamo che non si abbia a sparare troppi colpi!!!
Messaggio che aggiunge certamente qualcosa al nostro discorso, mettendo bene in luce quanto poco la propaganda interventista avesse fatto breccia su di lui.

Terminiamo proponendo la lettera del 4 giugno 1915, una volta ancora abbellita da una delicata composizione vegetale:
Lettera del 4 giugno 1915 (pagina 4 e 1)
cliccare sull'immagine per ingrandirla
Cui si aggiunge l'accorata e fanciullesca richiesta di qualche dolciume:
... così voi mi fareste cosa piacevolissima se potreste mandarmi un pochino di qualcosa, come caramelle, cioccolato od altro che credete possa farmi piacere...
Lettera del 4 giugno 1915 (pagina 2 e 3)
cliccare sull'immagine per ingrandirla
A dimostrazione di quanto ibrido e anfibio (capace di vivere ancora sulla morbida terra di un mondo pacifico ma già pronto ad immergersi nell'acqua putrida delle trincee) fosse l'animo di Felice (come quello di molti altri suoi compagni) in quei primi strani e tristi giorni di guerra. 



Dario Malini



----------------------------------
Chi vuole iscriversi gratuitamente alla nostra newsletter, ci scriva: artegrandeguerra@yahoo.it (basta inserire la parola "newsletter" nell'oggetto della email, per ricevere una comunicazione periodica con le informazioni sulle novità del sito. Per annullare l'iscrizione, inviare una email al medesimo indirizzo, con oggetto "stopnewsletter").

Nessun commento:

Posta un commento