Georges Barrière, "Soldato fasciato", 1915 (particolare) |
Fig. A Manifesto per la Croce Rossa di Marcello Dudovic |
Le opere che nacquero nelle trincee sono alquanto differenti, anche dal punto di vista strettamente tipologico e materiale: per lo più schizzi, disegni di piccole dimensioni o incisioni. Ed è davvero sorprendente quanto toccanti siano sovente questi piccoli lavori anche per noi uomini del XXI secolo, che conosciamo le ferite delle guerre attraverso le immagini - numerose ed in tempo reale, ma ottundenti per la sensibilità - dei potenti mezzi di comunicazione che dominano la nostra esistenza. Iniziamo quindi un excursus nell'universo dei feriti della Grande Guerra, osservando alcuni di questi disegni.
Fig. 1 Georges Barrière, "Soldato fasciato", china, 1915 |
Fig. 2 Georges Barrière, "Soldato su una lettiga", disegno, 1915 |
Fig. 3 Valentine Rau, Sartelet, disegno, 2/6/1915 |
Fig. 4 Valentine Rau, "Malato sdraiato", disegno |
Fig. 5 Valentine Rau, Basremin disegno, 20/5/1915 |
Fig. 6 G. Focardi, "Soldato sdraiato", disegno, 9/9/1917 |
George Barrière, Valentine Rau e G. Focardi raffigurano, nell'uomo ferito dalla guerra, anzitutto la sofferenza fisica e psicologica. Evitano tuttavia di riprendere l’orrore del corpo martoriato, dello smembramento, della mutilazione. È un’arte, dunque, che sembra perseguire lo scopo di preservare l'uomo nella sua integrità fisica e psicologica, in un estremo tentativo di porre un argine al processo di disgregazione della guerra.
Carol Morganti
Riferimenti in ArteGrandeGuerra
Su G. Focardi: Militari all’Ospedale di Viareggio.
Su Valentine Rau: L'ospedale militare di Corbineau.
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