Valentine Rau, "Histoire de tante Violon, infirmiere" (1915)

fig. 1 Valentine Rau, Histoire de tante Violon, infirmiere (copertina)
In questo intervento proponiamo un testo per ragazzi del 1915-1916, che rappresenta una riscoperta esclusiva della nostra associazione (che ne ha rinvenuto le tavole originali): Histoire de tante Violon, infirmiere (La storia di zia Violino, infermiera), redatta da un'artista-infermiera francese per un'edizione a stampa che (per ragioni non conosciute) non vide mai la luce, atta ad illustrare la vita delle infermiere durante la Prima guerra mondiale.

L'autrice è Valentine Rau (Parigi 1883 - Cannes 1967), artista ad oggi del tutto dimenticata, che lavorò come costumista al teatro “Vieux Colombier” con Jacques Copeau e Louis Jouvet. Nel corso della Grande Guerra prestò la sua opera come infermiera nell'ospedale temporaneo di Corbineau, presso Châlons-sur-Marne. Vi realizzò, oltre alla raccolta in esame, circa 80 disegni (datati tra il gennaio e il giugno 1915) che raffigurano con intensa partecipazione e rara delicatezza i militari feriti in cura presso la citata struttura sanitaria (nota 1). Al termine della guerra, sposò H. Fresson, medico chirurgo conosciuto nell'ospedale di Corbineau, da cui ebbe un figlio. Negli anni a seguire visse con il marito per diverso tempo in Cina, continuando l’attività artistica.

L
a pubblicazione (la cui copertina, caratterizzata dai colori blu, bianco e rosso della bandiera francese, vediamo in fig. 1) è destinata a un pubblico di bambini e ragazzi. Alle immagini sarebbe probabilmente stato affiancato anche un testo scritto, come possiamo arguire da un lavoro abbastanza simile della Rau, pubblicato nel 1916 per l'editore Berger-Levrault (nota 2). La storia di zia Violino, infermiera narra con umorismo, fantasia e delicatezza lo scorrere della vita al fronte francese, nel corso della Grande Guerra, di un'infermiera, chiamata affettuosamente "zia Violino", ripresa con tenerezza e senza alcun tratto eroico nel corso delle sue attività quotidiane.
fig 2 tavola 2
La vicenda prende l'avvio con l'arrivo della ragazza in un ospedale militare, momento raffigurato con parca semplicità nella prima tavola, incompiuta, della serie (fig. 2). 
fig. 3 tavola 3
Fornita di uguale naturalezza la scena, anch'essa in parte incompiuta, del pasto delle giovani, reso con vivacità e non senza arguzia (fig. 3). Si noti come zia Violino, al centro della raffigurazione, giri all'improvviso la testa all'indietro, come accorgendosi dello sguardo del lettore, che viene così coinvolto in prima persona nella vicenda.
fig. 4 tavola 8
Molto fresca e rilassata è anche la scena ripresa in fig. 4, che mostra Violon al lavoro in cucina, mentre un grazioso gatto bianco entra dalla finestra aperta.
fig. 5 tavola 5 
Assai ironica e divertita è invece la raffigurazione di fig. 5, con sei infermiere di profilo che avanzano in fila indiana, recandosi probabilmente al lavoro, mettendo in mostra silhouette contrastanti e piuttosto buffe.
fig. 6 tavola 7
Altre scene mostrano le mansioni al fronte di queste ragazze, come quella di dispensare il tè alle truppe che si osserva nell'inquadratura strettissima di fig. 6, campeggiata dalle figure di militari d'alto grado in primo piano, dietro le quali s'accalcano le truppe, all'interno di un paesaggio roccioso fantastico di grande bellezza.
fig. 7 tavola 9
Il fantastico è una delle chiavi segrete (e mai ostentata) di queste immagini, come è possibile arguire osservando la scena di ricognizione di fig. 7, caratterizzata da nuvole in forma d'elefanti.
fig. 8 tavola 12
Molto affollata è la ripresa di figura fig. 8, ambientata nelle retrovie, nella quale zia Violino, in primo piano sulla sinistra, distribuisce delle pagnotte a soldati e civili.
fig. 9 tavola 13
Sapientemente costruita è la scena notturna di fig. 9 posta a chiusura del carnet, che riprende un posto di soccorso nei pressi delle prime linee, dopo un attacco nemico. Violon, in piedi sulla destra, trasporta una barella su cui è disteso un soldato ferito. Si noti come anche in questa immagine, lo sguardo dell'infermiera si volga fiducioso verso il lettore, che assurge a testimone diretto dei fatti della guerra.
fig. 10 quarta di copertina
Il retro copertina (fig. 10) è un omaggio al mondo del teatro per il quale la fervida immaginazione di Valentine Rau crea una vivace soluzione scenografica: figurette agili nerovestite, disposte lungo una linea diagonale, danzano festose sulle fasce del tricolore francese.

Si tratta dunque di una serie di immagini dalle felicissime soluzioni grafiche. Raffinati accostamenti cromatici, conferiscono ad esse una dimensione immaginifica, sebbene l’idea conduttrice nella scelta dei colori sia quella, unitaria, del tricolore francese (nota 3). Se è vero che, in assenza del testo scritto, è impossibile ricostruire la vicenda che le immagini avrebbero dovuto illustrare, quest'opera, dedicata all'infanzia, rappresenta una rara e delicata testimonianza diretta del contributo delle donne nella Prima guerra mondiale, del loro spirito di sacrificio, allegria e serenità anche in frangenti drammatici. È dunque questa una piccola grande opera, ricca di elementi autobiografici, nella quale Valentine Rau vuole comunicare ai bambini e ai ragazzi l’importanza della dedizione, della compassione e del prendersi cura degli altri; di essere empatici con la sofferenza altrui nelle difficoltà, anche a discapito della propria stessa sicurezza. Un messaggio importante e di prorompente attualità.   

Carol Morganti
Dario Malini





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Nota 1 Si veda, in questo sito, l'articolo di Carol Morganti L'ospedale militare di Corbineau. Si veda, inoltre, Carol Morganti, Ottanta disegni di Valentine Rau riscoperti. Una testimonianza al femminile negli anni della Grande Guerra, in «Grafica d’arte» anno XXV - numero 97, gennaio-marzo 2014, pp. 20-24.
Nota 2 Valentine Rau, Spahis et tirailleurs, pour Odile Kastler en l'année de guerre, 1916.
Nota 3 Il blu elettrico dialoga sempre con il bianco e il rosso. Il primo è il colore della divisa delle infermiere e poi quello del mantello dei militari. Il bianco è la divisa dell’infermiera in missione, ma anche il colore degli elementi immaginifici (le nuvole- elefanti nel cielo). Il rosso vermiglio si accosta alle altre tinte, nei pantaloni dei militari o degli elementi del paesaggio o anche elemento che connota un interno.

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