L'opera d'arte del mese: "Cavallo malato" di Oswald Roux, 1916

fig. 1 Oswald Roux, Cavallo malato,
acquaforte, 1916
In questo numero della rubrica L'opera d'arte del mese presentiamo un'acquaforte d'intonazione assai peculiare. Si tratta dell'opera Cavallo malato (fig. 1) del pittore-soldato austriaco Oswald Roux (cliccare qui per consultare una sua breve biografia). L’incisione, realizzata nel 1916 mentre l’artista era al fronte, è stata stampata a Vienna e pubblicata all'interno di un portfolio realizzato da Koloman Moser.
fig. 2 Oswald Roux, Cavallo malato, particolare
Il soggetto riprende, senza alcuna enfasi, un movimento di truppe austro-ungariche in un malinconico paesaggio invernale. In primo piano, un soldato con il proprio cavallo avanza a piedi (fig. 2), sullo sfondo si muovono dei carri e dei soldati a cavallo. Il petto imbiancato del militare sembra suggerire che stia nevicando, mentre il percorso si presenta faticoso e l’ambiente tetro e ostile. 
fig. 3 Oswald Roux, Cavallo malato, particolare
Pochi tratti sommari sono sufficienti all'artista per evocare la stanchezza e l'abbattimento di chi deve affrontare questo cammino, finalizzato a raggiungere il luogo delle operazioni o a rientrare nelle retrovie dopo una battaglia. È infatti straordinaria l'essenzialità del segno con cui viene delineata ogni cosa, come, ad esempio, il terreno duro e ghiacciato percorso dai soldati, reso mediante semplici, ma sapienti, tratti distanziati (fig. 3). Il formato orizzontale contribuisce a dare evidenza alla lunghezza del tragitto, enfatizzando il lento e pesante procedere di uomini e animali.
In tutto ciò, la scelta di isolare in primo piano, in grande evidenza, un singolo soldato con il suo cavallo acquisisce un pregnante significato. Si osservi anzitutto quanto sommariamente venga delineato questo militare, il cui volto è completamente in ombra (fig. 2), tanto da connotare la raffigurazione di ambigue risonanze che sembrerebbero indirizzare una riflessione tesa a negare la rilevanza dell'individualità dell'uomo in guerra, cui spetta il ruolo di semplice comparsa di un ripetitivo succedersi di eventi terribili e alienanti.
fig. 4 Oswald Roux, Cavallo malato, particolare
Messaggio in qualche modo ribadito dalla ripresa del "cavallo malato", cui il titolo dell'opera assegna curiosamente il ruolo di soggetto principale, senza far alcun riferimento al mesto spostamento di truppe. Se si esamina con attenzione questo animale, effigiato tra l'altro con notevole perizia tecnica, si noterà come appaia in ottima forma, senza che nulla sembri evidenziarne un particolare stato d'infermità (fig. 4). Quasi che la malattia del quadrupede sia elusiva, più interiore che fisica, come il riverbero di qualcosa di nascosto e generalizzato, il morbo dell'anima, forse, che, in guerra (ancor più delle bombe), tutto va a corrompere e consumare: animali, uomini e nazioni.

Carol Morganti
Dario Malini



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