Passi nella neve 2016 - Corriere della Sera (6 agosto 2016)

Il sacrificio della Grande Guerra
dentro la voce di Ricky Tognazzi
Per "Passi nella Neve" l'attore rivive gli appunti (e le emozioni) di un soldato
«Vengo a leggere una testimonianza che ha un valore di memoria storica, di dolore e passione. Un valore amplificato dal luogo, che è stato scenario reale, e dalle persone che verranno ad ascoltare, facendo un percorso di partecipazione, anche di fatica fisica, che non è solo quello di staccare un biglietto per andare a vedere uno spettacolo. Quelle montagne sono un teatro naturale e dell’anima, carico di ricordi drammatici. Sarà un’esperienza importante»: sono le parole di Ricky Tognazzi, attore regista e produttore, che domani, alle 10.30, sarà per «Passi nella neve» protagonista di un reading alla Conca della Baracca delle Fortificazioni di Costa di Casa Madre (a quota circa 2300 metri).
Il titolo emblematico della lettura è «Grande o fetente, è la guerra!», tratta da un memoriale originale redatto da un giovane ufficiale della borghesia genovese — dal nome sconosciuto — ritrovato e pubblicato dallo studioso Dario Malini. L’ignoto autore è un «ragazzo del ‘99», ufficiale d’artiglieria della 650esima batteria d’Assedio, che racconta le vicende piccole e immani della seconda fase della Grande Guerra.
«Fare memoria di quella sciagura che fu il primo conflitto mondiale che ha sterminato una generazione e rischia di essere cestinato nell’oblio — continua Tognazzi — è importante soprattutto in un momento storico come il nostro in cui spirano ancora una volta venti di guerra. Dimenticare il passato è un grave delitto. Oltre a ciò, è doveroso ricordare anche il sacrificio di tante persone che si sono sacrificate per un concetto di futuro nobile e alto. I brani che leggerò sono immuni da retorica, ci restituiscono la quotidianità precaria di quegli uomini».
Il taccuino manoscritto e il fascicolo dattiloscritto dell’anonimo pervenuti nelle mani di Dario Malini erano accompagnati nello zaino da una copia assai malandata e senza copertina del Pinocchio di Carlo Collodi, volume che ha accompagnato il giovane autore del diario lungo gran parte della sua esperienza al fronte. Con una profonda differenza, però. In Collodi alla fine il burattino di legno diventa un bravo ragazzo, qui invece la metamorfosi è diversa: per sopravvivere, il soldato è costretto a scoprire la brutale e alienante condizione del combattente.
«L’esperienza bellica — conclude Ricky Tognazzi — è fatta di paura e anche di adrenalina. Erano giovani che facevano il loro dovere, ma anche consapevoli di essere sull’orlo del precipizio. Il testo ci racconta tutto quello che passava nella loro testa e nel loro cuore. Da queste pagine emerge non solo la follia della guerra, ma soprattutto che la guerra è una disgregante esperienza individuale. Dimenticare il passato è un grave delitto: è doveroso ricordare chi si è sacrificato per il futuro».
Per partecipare all’appuntamento con Ricky Tognazzi è necessario ritirare il coupon gratuito (l’elenco dei punti di ritiro è disponibile sul sito dedicato alla rassegna www.passinellaneve.it


Nino Dolfo

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