A.G.G. n° 18 - Aprile - giugno 2014

In questo numero di AGG (n° 18 di aprile - giugno 2014), cercheremo di leggere criticamente la "grande narrazione" della Prima guerra mondiale, così come si è depositata nell'immaginario collettivo. Seguiremo le tracce che la Prima guerra mondiale ci ha lasciato, a partire dalle terribili vicende che segnarono la vita dei fanti nelle trincee (quelle tracce nel fango che danno titolo alla rivista), sino alle molteplici altre letture di quei giorni (veritiere e dirette talvolta, frutto di un preciso progetto strumentale talaltra), che, negli anni e poi nei decenni successivi, si sono via via stratificate, confutandosi o avvalorandosi l'una con l'altra. Vi proponiamo dunque alcuni percorsi esemplificativi di tale percorso, con particolare riferimento agli anni Venti e Trenta, sperando che possano offrire degli spunti di riflessione interessanti sulla complessità e sull'ambiguità del concetto oggi tanto di moda, ma spesso malcompreso, di "memoria".
***
Cominciamo presentando un documento del 1918 del tutto inedito: un album di disegni, di autore anonimo, che ci permette di calarci in tempo reale in un momento drammatico della Prima guerra mondiale in Francia. I disegni riprendono la deliziosa cittadina di Montfort l'Amaury (di cui si innamorerà solo qualche anno più tardi il grande musicista Maurice Ravel, che vi risiederà dal 1921 sino alla morte), posta 45 chilometri a ovest di Parigi, in un momento in cui le vicende alterne della guerra aveva portato l'esercito tedesco una volta ancora pericolosamente vicino alla capitale francese. L'autore (o, più probabilmente, l'autrice) ha segnato diligentemente su molti dei suoi lavori la data d'esecuzione, aggiungendo inoltre, in apertura e in chiusura dell'album, due brevi e sferzanti incisi che immettono di schianto queste opere apparentemente serene nel flusso furioso della storia della Grande Guerra. Ecco il link all'articolo: Tracce della Grande Guerra in alcuni disegni del 1918.
***
Prenderemo ora in esame la produzione incisoria ispirata ai temi della Grande Guerra di un esponente di spicco della grafica d’arte italiana della prima metà del XX secolo: lo silografo, medaglista e scultore Publio Morbiducci (1889-1963). L'artista romano, nel periodo del conflitto, si limitò a realizzare pochissime grafiche ispirate alla guerra, mentre più tardi, nel corso degli anni Venti, trasse invece da quegli eventi materia per un’opera di ampia portata. Nel cambiamento radicale delle sue scelte artistiche che caratterizzano questi due periodi possiamo riconoscere le tracce di mutamenti epocali nella narrazione dei fatti della guerra. Ecco il link all'intervento: Le incisioni di Publio Morbiducci dedicate alla Grande Guerra.
***
Il mezzo cinematografico ha contribuito come pochi altri a tramandare (e ad attribuire strumentalmente) dei significati ai giorni della Prima guerra mondiale. Nel seguente intervento, il critico cinematografico, e nostro collaboratore, Stefano Cò ci accompagna in un'interessante ricognizione intorno a I film francesi e tedeschi sulla Grande Guerra negli anni Venti e Trenta.
***
Ascolteremo ora una voce "fuori dal coro", capace di raccontare la Grande Guerra da un'angolazione del tutto eccentrica. Siamo nel 1934 quando Virgilia d'Andrea, luminosa ma pochissimo conosciuta figura di donna anarchica, pubblica, mentre è costretta in esilio in America, Torce nella notte, una raccolta di prose di contenuto autobiografico. In un capitolo di questo libro, vengono rievocati i giorni del terribile terremoto di Avezzano del gennaio 1915, che coinvolse Virgilia in prima persona: ve ne proponiamo alcune pagine che riportano un'illuminante discussione tra l'autrice e gli uomini e le donne del paese sconvolto da sisma (perlopiù umili contadini analfabeti) circa la necessità dell'entrata in guerra dell'Italia. Ecco il link all'articolo: Virgilia D'Andrea, una grande donna anarchica denuncia gli orrori della Prima guerra mondiale.
***
Con un grande balzo finale in avanti nel tempo, approdiamo infine ai giorni nostri, andando a scoprire come vengono percepiti dai ragazzi d'oggi i fatti della Prima guerra mondiale. Cercheremo di comprendere cosa resti delle antiche tracce di quegli eventi attraverso i testi dei vincitori del concorso letterario indetto in occasione della recente mostra organizzata dalla nostra associazione 1914-2014 La guerra invisibile. Ai partecipanti era stato chiesto di comporre un elaborato incentrato sull'opera esposta che li aveva colpiti maggiormente. Ecco il link alla pagina che pubblica l'esito del concorso: I giovani di oggi raccontano la Grande Guerra.
***
Sommario

Nessun commento:

Posta un commento