Il nemico non è un uomo, bensì un mostro capace di atti barbari ed efferati. A tale proposito nella poesia Le manine tronche viene ripreso il tema immaginario (che ha tuttavia avuto larga diffusione in tutti i paesi dell'Intesa) delle atrocità compiute dall'esercito di Guglielmo II nei confronti dei bambini belgi:
Più avanti, la poesia La nave-ospedale riprende con toni accorati un nuovo esempio di disumanità del nemico, l'affondamento di una nave adibita al trasporto di feriti:
Fortunatamente penseranno i Soldati d'Italia!!!, dall'occhio fremente e dal braccio d'acciaio, a schiacciare la testa al tiranno d'Asburgo:
Terminiamo qui, convinti di aver fornito esempi sufficienti a mostrare il tono della raccolta. In essa, come nella maggior parte del materiale propagandistico, è massima la semplificazione della realtà e, dunque, nettissima la barriera che divide noi da loro. La guerra è sempre santa e giusta, e il nemico rappresenta sempre il male assoluto che è necessario debellare.
Quale miglior modo (ieri come oggi) per ottenere consensi?
Dario Malini
Nessun commento:
Posta un commento