Paesaggi di guerra

Le rappresentazioni di paesaggi devastati dai combattimenti della Grande Guerra sono sovente improntate a un carattere visionario e apocalittico. Dopo l’infuriare dei bombardamenti, i campi e le selve si tramutano in lande desertiche recanti nella vegetazione disseccata e straziata i segni della mutilazione. 
Alfred-Victor Fournier,  Champagne Bois 207 (fig. 1)
Champagne Bois 207 (fig. 1) e Secteur Sainte Hilaire (fig. 2), eseguite a matita e acquerello dal pittore Alfred-Victor Fournier, riprendono con grande intensità le desolate pianure della Champagne nel 1917. Nella prima, predominano le tinte fredde di una natura raggelata e contratta. 
Alfred-Victor Fournier, Secteur Sainte Hilaire (fig. 2
La seconda mostra un paesaggio di campagna movimentato da formazioni collinari, tra le quali si apre un cuneo zigzagante, utilizzato dai soldati come riparo. Queste opere presentano le caratteristiche di studi eseguiti sul posto, forse preparatori per dei dipinti, come suggeriscono le scritte a matita indicanti le tinte da impiegare nelle singole parti della composizione.  


Anonimo, Paesaggio in fiamme (fig. 3)
Il paesaggio che si fa teatro di battaglia, appare continuamente trasfigurato dagli intensi bagliori degli esplosivi, dei razzi e delle cannonate. Un fenomeno, questo, di enorme impatto visivo e psicologico per chi visse l’esperienza della guerra, attestato nelle lettere e nei diari dei soldati, e ripreso in numerose opere d’arte. A tale proposito, presentiamo due dipinti a olio di piccole dimensioni, anonimi, nei quali le deflagrazioni in atto dischiudono allo sguardo scenari sorprendenti. In Paesaggio in fiamme (fig. 3) il cielo appare pervaso da uno splendore quasi soprannaturale, le cui colorazioni rossastre conferiscono al paesaggio una sorta di desolazione metafisica. 
Anonimo, Campo di battaglia (fig. 4)
Il dipinto Campo di battaglia (fig. 4) presenta un’immagine emblematica dell’apocalisse bellica: dopo la battaglia non resta che un vasto campo arso dai roghi ancora attivi, e sovrastato da fumi spessi e opprimenti che si espandono nell’aria. 
Jean Lefort,  Le Front des flandres Entre Het-sas et Boesinghe 28 9 1917 (fig. 5)
Concludiamo, proponendovi un vero capolavoro, l'acquarello intitolato Le Front des flandres Entre Het-sas et Boesinghe 28 9 1917opera del grande artista-soldato francese Jean Lefort (fig. 5). All'interno di un desolato paesaggio delle Fiandre segnato dai combattimenti, un battaglione di fanti inglesi marcia sotto un malinconico cielo plumbeo. La scena è ripresa da un punto di vista ribassato, assai decentrato rispetto alla fila di soldati, i quali, schiacciati all'estrema destra della composizione, risultano figure piccole, anonime e defilate. Il centro di questa sconfortata scena è invece un animale morto, raffigurato con grande evidenza in primo piano: la vera vittima della guerra, sembra dire l'autore, è l'innocenza.


Carol Morganti

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