Nacque a Dogliani il 9 agosto 1894. La sua vocazione artistica, potente, si manifestò mentre, ancora sedicenne, studiava a Firenze. A diciannove anni conseguì il diploma di abilitazione all’insegnamento del disegno. Fece poi un anno di tirocinio in una scuola tecnica di Roma. Inappagato dall’insegnamento, partecipò, facendosi notare, a diversi concorsi di pittura. Per un anno fu allievo di Aristide Sartorio nella Scuola Superiore di Pittura, guadagnandosi la stima e l’affetto del maestro, e conseguendo il premio di un viaggio d’istruzione, che non poté effettuare.
Il Comanducci gli dedica una voce nel suo celebre repertorio , citando una mostra postuma, del marzo 1917, che lo fece additare dalla stampa dell’epoca come “giovane promessa dell’arte italiana così crudelmente spezzata”.
Nel giugno del 1915 venne chiamato alle armi e destinato al Genio. Il 2 ottobre entrò in zona di guerra, assegnato a una compagnia di salmerie che provvedeva ai rifornimenti delle truppe sotto il Sabotino. Il primo aprile 1916 poté frequentare il corso per allievi ufficiali a Cividale del Friuli, al termine del quale, il 21 giugno, fu nominato aspirante nel Genio.
Dopodiché, in data 17 luglio, si unì a una compagnia di zappatori a Plava, dove restò quattro mesi, lavorando giorno e notte in trincee avanzatissime.
A Plava, a quota 383, trovò la morte la notte del 23 novembre 1916, sepolto sotto un ricovero che il fuoco del nemico e la pioggia incessante avevano reso malsicuro. Aveva ventidue anni.
Clicca qui per visualizzare lo stralcio dell’Albo d’Oro che interessa Walter Giorelli.
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