III A, scuola media Giovanni Falcone di Cassina De’ Pecchi (2011)

I ragazzi della III A della scuola media Giovanni Falcone di Cassina De’ Pecchi ci hanno colpito per la serietà, la profondità e la concentrazione con cui si sono avvicinati a una tematica complessa come quella della Grande Guerra. I testi premiati si contraddistinguono per l’approccio "musicale", basato cioè su elementi fonico-ritmici (cadenze, simmetrie, ripetizioni…).


Cominciamo con Donne in guerra di Valeria Manzoni, bella e intensa poesia ispirata a diverse opere in mostra. Il testo è efficacemente cadenzato da quel “penso” più e più volte ripetuto, che scandisce la descrizione di alcune pregnanti situazioni di guerra, conducendo per mano il lettore verso il cuore del sentire dell’autrice.
Donne in guerra
Penso:
penso ai giovani
che hanno scelto il fronte
che sono partiti fieri,
ma non sono mai tornati.
Penso:
penso alle madri con
la cartolina in mano,
da consegnare ai figli
che forse dal fronte
non toneranno più.
Penso:
penso ai bambini
che giocano alla guerra,
ma sono soli a casa
con le loro mamme.
Penso:
se penso mi sento triste
se penso mi sento sola
se penso mi sento vuota
se penso so che tutto ciò
non deve più accadere.


La splendida poesia di Aurora Cremonesi intitolata O Donna…, dedicata all’opera di M. Martin Donne in attesa, è quasi una preghiera. I versi che si succedono lenti e solenni, accumulano un gran numero di immagini di grande suggestione e intensità, andando a configurare la “donna in attesa” non come un personaggio passivo, ma come il simbolo stesso della sofferenza e della disperazione apportate dalla guerra, e, al tempo stesso, come una figura in cui il dolore pare sublimarsi e assumere il suo significato più profondo.
O Donna…
Tu che speri…
o Donna dei desideri…
Tu che aspetti…
o Donna dei protetti…
Tu che attendi…
o Donna dei due mondi…
guerra e pace.
Senza scampo quest’unica lotta atroce
per il figlio Tuo.
Riponi in Dio
i Tuoi auspici
perché essi depongan le mitragliatrici;
perché il suo cuore non vada in frantumi;
perché per lui ci sian più barlumi.
Il Tuo viso disteso
il Tuo dolore a riposo
o Donna che non piange
o Donna che rimpiange
il figlio ormai lontano
che sia fanciullo o che sia uomo.
Il Tuo corpo sobbalza
nella sua triste danza…
l’addio eterno prematuro
l’addio purtroppo duraturo.


Terminiamo con L’attesa di A. Constantine, opera ispirata, come la precedente, a Donne in attesa di M. Martin. La poesia esprime con originalità uno dei temi portanti della mostra, quelle "metamorfosi di guerra" capaci di trasformare un ragazzo normale in un soldato intento «a fare cose che nessuno avrebbe mai immaginato».
L’ attesa
L’ attesa materna di un giovane soldato,
partito in guerra e mai più ritornato.

Il dolore inimmaginabile,
il sentimento intenso
di una madre che soffre
e attende un miracolo.

Il suo bambino, ormai grande, giovane e forte,
ma con un fucile in mano,
a fare cose che nessuno avrebbe mai immaginato.

1 commento:

  1. brava aury e anche te antho sono veramente belle....bravi... :P vale manzoni ;)

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