Henri Desbarbieux

Fig. 1 Henri Desbarbieux
(Roubaix 1888 – 1981)
Dell'artista-soldato Henri Aurelien Emile Desbarbieux, nato il 22 giugno 1888 a Roubaix (Francia del nord), non sappiamo un gran che. Lo si trova talvolta menzionato, nelle testimonianze coeve, in qualità di war artist. In «Pages de gloire» del 4 luglio 1915 è definito “un artista che ritorna dal fronte”. Lo cita en passant Clément-Janin in Les estampes images et affiches de la guerre (in «Gazette des Beaux-Arts», 1916, p. 27).

Riguardo alla sua attività militare, nel foglio matricolare 3840 l'artista è definito genericamente "studente alla scuola di belle arti". Il documento registra una prima entrata in servizio l'8 ottobre 1909 (2° battaglione chasseurs à pied ), la promozione a caporale il 25 settembre 1910, la data in cui venne richiamato in servizio allo scoppio della guerra, 2 agosto 1914 (56° battaglione chasseurs à pied, 9a compagnia), segnalando inoltre la proposta di una pensione permanente di invalidità del 35% per ferite di guerra subite in servizio, che hanno provocato l'estrazione del cristallino destro e la riduzione a 1/20 (5%) della visione dell'occhio destro, occhio operato di cataratta traumatica (stato incurabile). Viene precisato anche che la ferita è avvenuta il giorno 7 gennaio 1915, provocata dalla caduta di un ramo d'albero. Da quanto è possibile dedurre da questo documento, pare dunque che l'artista-soldato sia stato sempre al 56° BcP, in servizio attivo fino al giorno precedente la ferita, e successivamente nel servizio ausiliario, partecipando alla battaglia di Verdun del 1916 in questa funzione, adibito ai rifornimenti tra le retrovie e la prima linea o ad altro compito.

Recentemente, nel 2016, lo hanno ricordato a Verdun, nell'ambito del convegno Verdun entre mythe et réalité dans les estampes de Léon Broquet, Desbarbieux, Henri Marret et Charles de Tholey, tenutosi presso il Centre Mondial de la Paix (relatrice: Marine Branland).

Della produzione di guerra di Desbarbieux abbiamo rintracciato le opere di seguito elencate:

  • una composizione intitolata Le Retour du Convalescent à son foyer (riprodotta in «Pages de gloire» del 4 luglio 1915)
  • una raccolta eseguita nel 1915, composta di 12 litografie, denominata Nos Blessés Nos Infirmières (delle quali si conoscono i titoli ma non le riproduzioni)
  • una raccolta di 13 acqueforti (14, considerando anche l'immagine di copertina) intitolata Verdun, risalente al 1916
  • alcune litografie presenti nel mercato antiquario: Assassin (1915), Cain (1915), Frau Germania (non datata), La paix eternelle (1916) e Qui vive? - France (1916).

Desbarbieux godette di un certo riconoscimento artistico come disegnatore e illustratore soprattutto nel dopoguerra, ottenendo successo con opere di differenti tematiche. Di questo periodo, in cui risulta attivo a Parigi (nota 1), si conoscono alcune opere di grande qualità: agli anni Venti risalgono le litografie a colori realizzate per le copertine delle riviste «Paris Soir» e «Le chat noir», entrambe del 1922, e il manifesto litografico Les fêtes du travail, per le feste del lavoro, svoltesi a Roubaix nei giorni 15-17 agosto. Al 1925 data una serie di illustrazioni per l’Almanach De La Gazelle. In alcune riviste del primo dopoguerra, come «Le Populaire» o «L'Europe nouvelle», l’artista è frequentemente citato, definito "disegnatore e pittore di notevole bravura e dalla fervida fantasia", "geniale inventore di figure arabescate" e "fine satirista". Desbarbieux viene inoltre menzionato per le collaborazioni con le riviste «L’intransigeant», «Le carnet de la Semaine», «Hommes du jour», «La Revue Répubblicaine» (nota 2). Nel numero 303 del 3 agosto 1924 di «Paris Soir», appare in prima pagina un sua foto-ritratto (fig. 1), in testa a un lungo articolo dove viene magnificata la straordinaria qualità di esecuzione delle sue grafiche, definite “dell'apparente semplicità che si ottiene non senza mille e mille pene”.


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Note:
1. Nel «Bulletin municipal officiel de la Ville de Paris» del 12 gennaio 1918 Desbarbieux viene menzionato tra un gruppo di artisti che hanno avuto dei riconoscimenti.
2. “A servizio di quest’ultima [«La Revue Répubblicaine» ] ” l'artista avrebbe messo a disposizione “il suo talento” tra il 28 agosto e il 7 ottobre del 1918 («Le Populaire» del 26 agosto del 1918).

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