III D, scuola media Giovanni Falcone di Cassina De’ Pecchi (2011)

La III D dell'istituto Giovanni Falcone di Cassina de' Pecchi ci ha inviato un numero considerevole di componimenti d'eccellente qualità, connotati da notevole creatività e diversità d'intonazione. Tra i molti testi meritevoli, ne sono stati selezionati cinque. 


Ispirata all'acquaforte Vecchia presso dei cadaveri di Henry De Groux, Devastazione del nero di Yakob Di Fraia si segnala per potenza espressiva, equilibrio formale, originalità e profondità di ispirazione.
Devastazione del nero
Accumulo di emozioni,
che navigano nell' aria
accumulo di identità
e passati che scorrono
nel freddo sangue.
Accumulo di persone morte,
di ferite.
Nero è il colore che appare
un nero intenso
un nero con nessun raggio di luce
un nero con nessun raggio di speranza
un nero infestato da lacrime
e da urla che si propagano nell' aria.
La tristezza, il dolore, la morte
sono il nero.

L'intensa poesia Io ero lì di Alves De Sousa Luis Guilherme, a commento dell'opera All'attacco di Walter Teutschen, risuona del malinconico e orgoglioso stato d’animo di un soldato costretto a una guerra feroce e interminabile.
Io ero lì
Nella notte più buia 
io ero lì,
guardavo i miei compagni
morire davanti ai miei occhi. 

La pioggia era di sangue,
la neve ormai era nera,
la terra erano i corpi
di amici caduti in battaglia.

Vieni a prendermi, morte, 
nella notte più buia 
ti aspetto a testa alta.


Dedicata a Le coup de canon di Anselmo Bucci, i versi di  La guerra  fa solo BOOM di Valentina Candela possiedono un'intonazione diversissima rispetto ai precedenti. Trattano il tema degli orrori della guerra non senza una folle e goliardica giocosità che li apparenta alle scelte stilistiche dell'allora imperante Futurismo. 
La guerra  fa solo BOOM
La Guerra è una brutta bestia.
La Guerra non dice mai pace.
La Guerra fa solo BOOM.
La Guerra copre la voce soave
delle mamme che cantano 
la ninna nanna ai loro bimbi.
Quando scoppia la guerra 
vedi solo fuoco.
Quel BOOM si sente quando
gli uomini come burattini 
si sparano a vicenda.
Quel BOOM cancella 
ogni speranza di pace.
La Guerra non dice mai pace
La Guerra fa solo BOOM.

Di andatura lineare e delicata, Non mi lasciare solo di Kiara Nichetti si avvale di toni pacati contraddistinti da una struggente malinconia per riflettere sulla situazione dei fanti in guerra. L'opera d'arte cui si ispira è Les deux amis di Théophile-Alexandre Steinlen.
Non mi lasciare solo
Amico mio, non mi abbandonare,
non mi lasciare solo.

Il filo spinato che ci circonda 
mi ricorda il recinto del gregge sulla collina.
La collina da dove, spensierati,
ci rotolavamo fino ad arrivare a valle.
La collina che ha ascoltato e che conosce
i nostri segreti e i nostri desideri.

Non far sì che tutto ciò svanisca
in un ultimo tuo respiro.
Ho ancora bisogno di te.




La Guerra in una bambola di Valentina Re è una poesia intensa, originale e visionaria. In essa gli orrori della violenza acquistano la sostanza della follia riflettendosi nel finto volto di una bambola. Testo dedicato alla litografia Le v'la! Vite, cache ta poupée, Simone di Abel Pann.
Guerra in una bambola
Sola in quella stanza
una bambola sorrideva 
di un sorriso infinito.
Un rumore
un’ombra
un pericolo.
Poi un colpo
un urlo
e la bambola aspetta la fine
con il suo finto volto
con il suo sguardo freddo
lo stesso di chi l’amava.
Uno sguardo ormai morto
perché questa è la morte
perché questa è la guerra.

4 commenti:

  1. kiara è bellìssìmo il tuo !! e anke il tuo vale C
    ili

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  2. bravi ragazzi complimenti kia la tua è stupenda ma anche le altre molto belle complimenti ancora by vale manzoni

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  3. Sono tutte bellissime..!
    Kiara la tu è stupenda!
    Anche le altre sono tutte bellissime!!
    Ali Vale

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