La guerra raccontata ai bambini

Istanze di virtù ed eroismo riaffiorano con vigore nella produzione letteraria destinata all’infanzia nel periodo della Grande Guerra.
I racconti di Vittorio Emanuele Bravetta (Pentolino e la grrrande guerra; Tranquillino dopo la guerra vuol creare il mondo nuovo ) e di Francesco Sapori (Gli austrici senza rancio e i 22 asinelli prigionieri), sono esempi di questa tipologia di testi dove la parte più interessante risiede nelle immagini che li corredano, opera di un geniale illustratore: Eugenio Colmo soprannominato Golia


Fig. 7
Presentiamo in proposito un suo disegno (fig. 7) realizzato per il racconto di Sapori intitolato Chi s’alza perde il posto, facente parte della raccolta sopra menzionata, Gli austrici senza rancio... (cliccare qui per leggere il racconto) Drammatica, potente, icastica, questa rappresentazione - che reca la sigla inconfondibile dello stile dell’autore - è incentrata sulla figura di un soldato allampanato e beffardo affiorante dal solco di una trincea; la battuta che pronuncia (che è ripresa nel titolo del racconto stesso) è come una sferzata, in cui è condensato tutto ciò che compete sapere a chi combatte in prima linea: sbagliare anche un solo movimento è fatale. Una lezione di vita da imparare fin da piccoli.


Carol Morganti


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