Letteratura amorosa e Grande Guerra

Negli scritti dei soldati della Grande Guerra si riscontrano, poco notati dalla critica, un cospicuo numero di brani inquadrabili nella nobile tradizione europea della letteratura amorosa. In essi lo stagliarsi di alcune figure femminili o il delinearsi del rapporto uomo-donna possiede talvolta un che di terribilmente moderno, qualcosa che pare infrangere di schianto tutti gli stilemi che una lunga tradizione aveva consolidato. Tale argomentazione, che meriterebbe ben altri approfondimenti,  verrà esemplificata tramite una scelta di scritti.
Partiamo da alcune magistrali pagine di Erich Maria Remarque, tratte da Niente di nuovo sul fronte occidentale, che riferiscono l’incontro tra 3 soldati tedeschi e 3 ragazze francesi. Nonostante in questo episodio maschi e femmine siano evidentemente mossi dalla bruta concretezza di bisogni biologici primari, quali il desiderio e la fame, il breve convegno diviene un momento di pura e malinconica poesia che, nutrendosi di contraddizioni e di varie impossibilità, può sbocciare anche nello sconsolato paesaggio della guerra. 

Lo scrittore francese Raymond Radiguet, classe 1903, è troppo giovane per venir chiamato alle armi, così la vicenda che ci racconta ne Il diavolo in corpo, pubblicato nel 1921 ma ambientata negli anni della guerra, vibra dell'atmosfera ambigua di un paese posto nelle retrovie. Materia del romanzo è l'amore tra un sedicenne e Marta, una diciannovenne fresca sposa di un soldato impegnato al fronte (Giacomo). L'eccezionalità della situazione data dal conflitto in atto trasforma la placida esistenza di quella che sarebbe probabilmente diventata una placida signora borghese, nella vita pericolosa di una donna capace di qualsiasi eccesso in nome dell'amore: forgia una femmina moderna ed emancipata in grado di rompere i ristretti limiti che la società le concede. Cliccare qui per leggere il brano.

Nella narrativa italiana, una sorta di curioso riserbo sembra stendere un velo occultatore sulle vicende amorose dei soldati. Dei rari cenni su tali questioni, rintracciabili qua e là, riportiamo due straordinari brani de Il sorriso dell'obice di Dario Malini: cliccare qui.

Terminiamo con una pagina del Taccuino di un nemico: la Grande Guerra di un ebreo nell’esercito tedesco, un diario di guerra inedito la cui traduzione ci occupa ormai da diverso tempo. Il brano ci trasporta a Glinnik, in Polonia, il  6 marzo 1915, permettendoci di dare uno sguardo in presa diretta a un bordello destinato ai soldati tedeschi: per leggere cliccare qui.
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Sommario
2) da Il diavolo in corpo di Raymond Radiguet
3) da Il sorriso dell'obice di Dario Malini
4) da Taccuino di un nemico: la Grande Guerra di un ebreo nell’esercito tedesco

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