Charles Léandre (Champsecret, Orne 1862-Parigi 1934)


Autoritratto, litografia, 1925 
Charles Léandre appartiene a una famiglia di illustratori che, sulla scia di Daumier e Gavarni, ha profondamente segnato la seconda metà del XIX secolo.
Raggiunto i 16 anni, siamo nel 1878, il giovane lascia la sua nativa Normandia, per recarsi a Parigi dove viene avviato alla pittura nello studio di Emile Bin. 

A ventun anni entra nella Scuola Belle Arti e, nel 1883, frequenta la classe di Alexandre Cabanel che lo avrebbe considerato come uno dei più dotati della sua generazione. Sotto la guida del maestro, il giovane artista scopre la pittura di storia. Nel 1887 debutta al Salon des Artistes français e nel 1889 vince una medaglia di bronzo alla Esposizione Universale del 1889.

Il punto di svolta nella sua carriera è nel 1894, quando Arsène Alexander gli commissiona un cartone animato per la rivista «L'Arte Antica e Moderna». Léandre si installa a Montmartre, dove frequenta il microcosmo che, intorno a Rodolphe Salis e al suo famoso Chat noir, ha fatto di Montmartre “il centro del mondo”. Nello stesso anno inizia una fruttuosa collaborazione con «Le Rire», che sarà la fonte di gran parte della sua fama. Qui egli condivide uno degli organi di riferimento per la satira con artisti come Willette, Steinlen, Abel Faivre, Forain, e anche con Vallotton e Toulouse-Lautrec. Fino al 1932, Léandre consegna a questa pubblicazione quasi cinquecento copertine, a cui si aggiungono i lavori per altri giornali satirici quali «Assiette au beurre», «L’Almanach Vermot», «Le Figaro», «L’Illustration» e molti altri.
Nel medesimo tempo realizza manifesti per esposizioni, spettacoli e per il commercio.

Durante la guerra mette il suo talento a servizio della nazione per la creazione di manifesti patriottici.


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