CHRISTIAN ROHLFS (1849 Groß Niendorf, Holstein – 1938 Hagen / Westfalia)

Autoritratto, olio su tela
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Iniziò a dipingere nel periodo dell’adolescenza, in seguito alla convalescenza per un’infezione che gli imporrà l’amputazione di una gamba. Successivamente intraprese gli studi accademici a Berlino e poi nel 1870 all’Accademia di Weimar. Dapprima si dedicò alla pittura di paesaggio seguendo gli orientamenti stilistici più in voga al tempo, dal realismo dall’Impressionismo al Post-impressionismo. Nel 1901 si trasferì ad Hagen dove il collezionista Karl Ernst Osthaus gli offrì uno studio all’interno del museo che stava allora costituendo. Gli incontri con Munch, Nolde e Van Gogh lo influenzarono profondamente facendolo convertire ai modi dell’Espressionismo. Dal 1905 al 1908, nel corso del soggiorno a Soest dipinse le sue prime architetture visionarie nelle quali sembra anticipare «l’angoscia per l’approssimarsi della guerra» (Jacques Busse). Nel 1908, sotto l’influsso del movimento della Brücke, iniziò a incidere. Tra il 1910 e il 1912 visse a Monaco e in Tirolo, poi tornò a Hagen dove, nel 1929, venne aperto un museo a lui intitolato. In quello stesso anno alla Bibliothèque Nationale di Parigi si tenne una esposizione di sue incisioni. Nel 1937 i nazisti lo espulsero dall’Accademia d’Arte prussiana, condannando le sue opere come arte degenerata e rimuovendole dalle collezioni pubbliche (Cfr.: Jacques Busse, voce Christian Rohlfs in Bénézit, Dictionnaire critique & documentaire des peintres sculpteurs dessinateurs & graveurs, Paris 1999, vol. 11, pp. 841-842).

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