Settembre 2017
Anselmo Bucci è il protagonista dell'edizione di settembre della rubrica L'opera d'arte del mese, con due puntasecche (entrate recentemente nella nostra collezione) appartenenti alla serie Croquis du front italien. Questa raccolta, costituita da cinquanta tavole, rappresenta il racconto per immagini della guerra in montagna del mitico Battaglione Volontari Ciclisti Automobilisti, cui presero parte alcuni dei più importanti esponenti del Futurismo milanese: oltre allo stesso Bucci, Boccioni, Sant’Elia, Sironi ed Erba (nota 1).
Fig. 1 Anselmo Bucci, In sella, puntasecca (1915-17) |
Segni rapidi e compendiari vanno a tratteggiare, nella puntasecca di fig. 1, In sella, un concerto di movimenti di soldati in atto di ripartire dopo una sosta. In primo piano, solo pochi tratti sommari delineano le figure di alcuni ciclisti intenti a sollevare la bicicletta deposta a terra. Sulla destra un gruppo in fila compatta, appena abbozzato, si appresta a inforcare le bici e ad avviarsi. Sul lato opposto della carreggiata, la massa restante - resa da un brulicare di linee mobili e frementi - è già partita. I segni verso il fondo s'infittiscono assumendo una qualità progressivamente dinamica, in aderenza all'esaltazione futurista della velocità e della modernità. La ripresa, da una certa distanza dalla scena, non è priva di grandiosità, contribuendo a produrre nell'osservatore un forte impatto emozionale. Lo spazio vuoto che circonda le figure è gravido di non-detto: ricolmo degli stati d’animo di chi si avvia per una nuova e sconosciuta impresa.
Al dinamismo di In sella, si contrappone la stasi dei ciclisti in sosta dell'incisione di fig. 2, Volontari ciclisti, ultima raffigurazione del I Album.
Fig. 2 Anselmo Bucci, Volontari ciclisti, puntasecca (1915-17) |
In primo piano, due militari sono ritratti a piena figura (quello sulla sinistra è probabilmente Antonio Sant’Elia, considerando l’affinità con altri disegni che lo ritraggono, come quello in fig i), concentrati nel compito della pulitura e della rimessa a punto delle armi, mentre intorno a loro, altri commilitoni reclinati, chi di spalle chi su un fianco, si occupano di mettere a punto il proprio veicolo a pedali.
Fig. i Anselmo Bucci, Bucci - Battaglione 1915, disegno (Archivio Bucci, Monza) |
Ogni personaggio è restituito con vivo senso plastico: diversamente dall'immagine precedente, qui le figure sono delineate tramite poderosi contorni, atti a definire masse e volumi (si veda, ad esempio, il monumentale militare al centro della composizione, fig. 2.a), con una modalità che sembra rigettare gli estremismi delle avanguardie, anticipando scelte formali che apparterranno, negli anni successivi alla Grande Guerra, al grande rinnovamento artistico europeo del ritorno all'ordine.
Fig. 2a Anselmo Bucci, Volontari ciclisti, particolare |
Si tratta dunque di due immagini nelle quali il motivo della bicicletta assume valenze differenti, associato a un segno ora rapido e frammentario ora plastico e definito. Opere in cui la riflessione dell’artista sperimenta modi antitetici di rendere percepibile quella guerra che egli stesso, accingendosi a rappresentarla, definì provocatoriamente invisibile. “Una guerra”, come osserva Angelini (nota 2), “che acquista nella rapidità concisa un sapore efficacissimo di inafferrabile visione trasfusa con invidiabile giustezza”. Ma che diviene anche, per Bucci, motivo di profonda riflessione estetica (con esiti talvolta di sorprendente anticipazione stilistica), sulla natura e sui modi della rappresentazione artistica.
Carol Morganti
Dario Malini
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1 Nel novembre 1915 le biciclette verranno ritenute inidonee alla guerra in montagna, e il Battaglione ciclisti verrà congedato.
2 L. Angelini, Disegni di guerra (Il pittore Anselmo Bucci), in «Emporium», agosto 1917, p. 109.
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