Anche i soldati, all'occorrenza, sapevano parlare d'amore...

Anche i soldati della Grande Guerra sapevano, all'occorrenza, parlare d'amore. Vogliamo proporvi due poesie, di spirito diversissimo, che due scrittori-soldato dedicarono a tale tema così distante dalla guerra: la prima è Il fiore rosso di Orazio Camaiori (1915):
La mi' morosa m'ha donato un fiore,
un fiore rosso, prima di partire.
"Serbalo, ha detto, in pegno del mi' amore,
di quest'amore che non può appassire."
Il l'ho serbato questo fiore rosso,
e, benché secco ormai, l'ho sempre addosso.
Se morirò in battaglia, questo fiore
portatelo alla donna del mio cuore.
Ad essa contrapponiamo la voce modernissima di Massimo Bontempelli in Lussuria (1918):
Odore di camminamento
odore
odore
di cadavere usato merda fango
ricordi
ricordi
quando all’entrare
tu mi buttavi le braccia al collo
io sguazzando sul graticcio
mi piegavo sotto l’abbraccio
lottavo di forza con te
prima d’amarti?

(Intervento inserito in occasione della ricorrenza di San Valentino 2012)

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