Riso amaro


L’arte mi trascina, mi avvinghia, e tutto, anche la guerra, mi pare ormai ridicolo e stravagante. L’unica cosa è ridere, ridere d’ogni cosa, ridere sempre e comunque per omnia saecula saeculorum. 
Walter Giorelli
(da Il sorriso dell'obice di Dario Malini, Mursia editore)

Quanto è guardata dall'esterno, la guerra sembra racchiudere in sé non solo la morte ma anche il riso (quello che abbiamo denominato "riso amaro"), per qualche ragione congiunti inestricabilmente. Diviene così terreno fertile per la nascita della satira disegnata. Nascono allora opere graffianti che contengono spesso traccia di una protesta impensabile, per l'indefesso lavoro della censura, in testi scritti.


A tale proposito proponiamo 2 litografie originali di Abel Faivre, arguto umorista francese. La prima contiene una contrapposizione tra il mondo della "politica" e quello della gente comune, con un intento polemico evidente.


È un ministro, piccolo mio, che viene 

a inaugurare le nostre rovine.

Nella seconda vignetta Faivre, giocando abilmente con le parole e non senza una vena malinconica, sottolinea il poco valore dato dai "generali" alla vita dei poveri soldati che vivono e muoiono nelle trincee, quelli che i francesi chiamano, con un termine specifico che non ha un corrispondente in italiano, "poilus".



Il carovita!… Qui la morte non costa nulla.



   Carol Morganti

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