HEINRICH EHMSEN (Kiel 1886 - Berlin 1964)
L’artista ebbe un’infanzia travagliata da una
situazione di estrema povertà. Ciò nonostante riuscì a pagarsi gli studi d’arte
e si specializzò in decorazione. Dal 1906 al 1909 studiò con Fritz Helmuth Peter
Behrens alla scuola di Arti e mestieri di Dusseldorf. Tra il 1909 e il 1910
visse a Parigi dove conobbe Picasso, Braque, Matisse e di altri pittori. Dal
1911 si stabilì a Monaco e fu attivo come artista libero professionista,
stringendo contatti con i pittori del movimento Der Blaue Reiter, del cui
influsso risentono le sue prime opere. Nel corso primo conflitto mondiale prestò
servizio militare per ben 50 mesi combattendo sul fronte occidentale (Fiandre e
Francia) e in Romania. Durante il 1920 Ehmsen sviluppò uno spirito sempre più eversivo
e le riflessioni antimilitariste così come l’esperienza della liquidazione
sanguinosa della repubblica bavarese del 1918-1919 divennero i temi
centrali di molti dei suoi dipinti. Nel 1929, dopo un soggiorno di studio di
sei mesi nel sud della Francia, Ehmsen si trasferì a Berlino dove partecipò
alle esposizioni del “Gruppo di Novembre”. L’anno
successivo lavorò presso l'Accademia tedesca a Roma per sei mesi insieme a
Schmidt Rottluff e Georg Schrimpf e successivamente si recò nel sud dell’Italia.
Nel
1932, dopo un anno di permanenza in Unione Sovietica, espose a Mosca e diversi
musei russi acquisirono le sue opere. Nel 1933, con la salita al potere del nazismo,
venne dichiaro “artista degenerato” e le sue opere vennero rimosse dai musei
tedeschi. Dopo la guerra ebbe la nomina di capo della scuola di pittura nell’Accademia
di Belle Arti di Berlino Ovest. Avendo tuttavia firmato il manifesto per la
pace nel Congresso mondiale dei partigiani per la pace, perse il posto di
lavoro e si trasferì a Berlino Est lavorando all’Accademia d’Arte (Horst Moser,
http://meltonpriorinstitut.org/pages/textarchive.php5?view=print&ID=45&language=English;
W. Killy W.,
R. Vierhaus, Dictionary
of German biography, vol 3, Munchen 2005, p. 57).
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