Opere pittoriche di Walter Giorelli

A tutt'oggi, la produzione artistica di Walter Giorelli (protagonista del diario di guerra Il sorriso dell'obice di Dario Malini, Mursia editore) deve essere considerata dispersa. Alcune sue tele sono in mano ai discendenti, altre opere dovrebbero trovarsi in vari gabinetti di stampa, ma risultano irreperibili.
Dunque mettiamo in linea quel poco che abbiamo, nonostante la scarsa qualità delle immagini.
Ecco un bel paesaggio, da datarsi probabilmente verso il 1914, che evidenzia l'adesione di Walter alle correnti più aggiornate del suo tempo:


Ed ecco una seconda opera, un ritratto eseguito con spatolate veloci e ispirate, forse memore di alcune tele di Cezanne:

Ecco infine la terza e ultima opera (probabilmente risalente ad anni assai giovanili) che, al momento, vi possiamo mostrare. Un intenso ritratto, forse della madre dell'artista, molto intimo e intenso, che ha nel trattamento della luce il suo carattere più originale:

Per il resto, sappiamo solo che Walter Giorelli, nelle lettere indirizzate ad amici e familiari, cita espressamente un cospicuo numero di disegni eseguiti nel periodo di guerra: ritratti di compagni, perlopiù, ma anche paesaggi; nessuno dei quali ci è pervenuto.
E' curioso considerare come questi lavori salirono di numero e qualità via via che la situazione al fronte si fece dura e cruenta. L’arte, che il soldato Giorelli, all’inizio della sua esperienza bellica, dichiarava essergli d’impaccio, in quanto recante il ricordo di sogni e aspirazioni non più rispondenti alla situazione in cui era calato, divenne successivamente la sola modalità attraverso la quale egli poté esprimere una chiara rivolta nei confronti di un sistema rigido e spersonalizzante che non ammetteva defezioni di alcun tipo.
La pittura, lungi dal rappresentare un mondo parallelo in cui rifugiarsi, intensificò invece la capacità di percepire la guerra da parte del pittore-soldato, diventando la chiave per rappresentare e rappresentarsi un mondo violento e insensato, “moderno” nel più deteriore senso del termine, dominato dalle ferree regole imposte dalla burocrazia militare e dalle macchine.

A pochi mesi dalla morte dell'artista soldato, i Fratelli dell'Ospedale De Merode in Roma organizzarono una mostra postuma dei suoi dipinti. Ecco una foto di quell'evento, tenutosi nel marzo 1917 :
Sulla sinistra dell'immagine, sopra la corona di alloro, si intravvede quello che è certamente un autoritratto di Walter Giorelli (l'unico di cui siamo a conoscenza). Lo riportiamo di seguito (pur dolendoci dell'inevitabile mediocrità del risultato in termini di qualità dell'immagine), ingrandito e reso un poco più leggibile tramite una rielaborazione digitale che tiene conto delle deformazioni prospettiche:


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