Louis Jou (Gracia, Barcellona 1881- Baux 1968)

Autoritratto, silografia, 1925 
In età giovanissima Louis Jou viene avviato dalla famiglia all’apprendistato presso un’importante tipografia della città natale, dove incontra Eudald Canibel, erudito conservatore della Biblioteca di Arus, che lo avvicina al mondo dei libri preziosi, dei manoscritti, degli incunaboli.
Nel 1906 decide di andare a Parigi a tentare la fortuna, seguendo l’esempio di altri intellettuali che frequenta all’inizio del 1900.
Dopo un primo periodo in cui sopravvive vendendo disegni a periodici come l'«Assiette au Beurre», «Rire» e «Panurge», la sua sorte conosce una svolta grazie all’incontro con l’editore e stampatore François Bernouard con cui fonda La Belle Édition. Da questo momento ha successo come tipografo, incisore e compositore di testi di qualità. Frequenta, per un periodo, l’ambiente artistico e bohémien incontrando Dunoyer de Segonzac, Apollinaire, Van Dongen, Edgard Varèze, Raoul Dufy, Léon-Paul Fargue, Émile Bernard, Albert Marquet. Presto tuttavia se ne distacca per concentrarsi nel suo lavoro di tipografo d’arte e di «peintre-graveur». Entra in relazione con Anatole France per il quale illustra le opere letterarie. Negli anni 1920-1930 apre un proprio atelier e realizza il suo sogno, cioè di curare l’intero processo di realizzazione del libro: disegnare e incidere caratteri tipografici di sua invenzione, scegliere le carte, gli inchiostri, le composizioni, disegnare e incidere illustrazioni, realizzare la stampa, la rilegatura, insomma occuparsi di tutto.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i disagi e i drammi quotidiani lo inducono a ritirasi nel villaggio di Baux dove muore nel 1968.

Nessun commento:

Posta un commento