La Grande Guerra di Charles Schulz

Come si possono invogliare i giovani (e i meno giovani!) ad interessarsi di vicende ormai lontane come quelle della Grande Guerra? I metodi per provarci, ovviamente, sono infiniti. In questo intervento analizzeremo il modo in cui l'estrosa penna di Charles Schulz ha affrontato la spinosa questione.

Sono universalmente note le prodezze di Snoopy nelle vesti di asso del volo della Grande Guerra. Ma se le strisce che vedono gli scontri tra il succitato bracchetto, a cavalcioni della  cuccia trasformata in Sopwith Camel, e il Barone Rosso (l'aviatore tedesco Manfred von Richthofen) non oltrepassano sovente il riferimento fantasioso ed "esotico" alla Prima guerra mondiale, in altre meno note vignette dei Peanuts la questione assume un diverso spessore.


Tra i numerosi fratelli di Snoopy c'è un allampanato soggetto di nome Spike, tanto magro e patito da essere stato definito, al suo primo apparire, nel 1975, "esile come una promessa". Si tratta di un ben strano tipo di cagnetto che vive la propria triste e solitaria esistenza in un non meglio precisato deserto nei dintorni di Needles. A partire dal 1996, appare talvolta nel ruolo di fante della Grande Guerra: qui il carattere malinconico, l'aria smarrita e rassegnata, l'incapacità di afferrare gli accadimenti dell'ambiente ostile in cui è costretto a vivere, elementi che caratterizzavano da sempre questo personaggio, acquistano ad un tratto una pregnanza e delle risonanze poetiche del tutto nuove. 



Fig. 1

Nella striscia di fig. 1, ad esempio, la mancata considerazione accordata dai superiori (tanto distaccati dall'esistenza dei fanti da non comparire mai nelle vignette di questa serie) alla pur paradossale richiesta di Spike, illustra assai bene la solitudine, il senso d'estraniamento e l'incomprensione che incontravano le richieste dei soldati impegnati in guerra.



Fig. 2
Non molto differente la situazione comica (e poetica) delineata in fig. 2: se nella precedente vignetta era la richiesta del fante ad essere abnorme, ora lo è invece la risposta dei comandanti. Ma ciò non sorprende per nulla il remissivo Spike, adattatosi ormai a sopravvivere in un mondo in cui le esigenze di tutti (persino quelle della campagna martoriata dalle esplosioni) sopravanzano le sue.


Fig. 3
Nella striscia di fig. 3, troviamo il nostro bracchetto intento a un'attività fondamentale d'ogni abitante di trincea: scrivere ai propri cari. Anche qui si evidenzia la sensibilità e la tenerezza  con cui Schulz si accosta alla vita dei fanti della Grande Guerra, di cui mette in luce l'innocente candore e la generosità. L'effetto comico poggia invece sul dato reale dello scollamento tra la vita effettiva in prima linea e ciò che di essa sapevano i civili.


Fig. 4
Terminiamo questa nostra breve rassegna con la caustica striscia di fig. 4. La guerra è finita e la vittoria raggiunta, ma tale notizia non smuove di un centimetro il malinconico fatalismo del povero Spike, tanto alienato ed estraniato dalla vita guerresca cui è stato costretto da non ricordare neppure più la parte occupata nella terribile contesa. Le parole sacre dalla propaganda (patria, eroismo, nemico, vittoria...) non incontrano alcuna rispondenza nella sua semplice mente di soldato: la guerra, per il popolo, ci fa intendere Schulz con un sorriso, è solo coercizione.


Dario Malini

2 commenti:

  1. buongiorno, potreste dirmi da quale volume sono state tratte queste vignette di Schulz? Grazie, silvia

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  2. Gentile Silvia,
    le strisce presentate in questo intervento sono state pubblicate in America nella seconda metà degli anni Novanta. Le abbiamo rintracciate in qualcuna delle molte ristampe dei Peanuts proposte in Italia (probabilmente in uno dei volumi "Snoopy e il magico mondo dei Peanuts" che venivano venduti assieme a "Panorama") di cui però, al momento, non troviamo i riferimenti precisi. Cordiali saluti

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