Presentazione memoriale "Quella cosa grande (o fetente) che è la guerra"

Intensissimo evento, sabato 21 novembre 2015 - ore 17 , alla biblioteca civica di Cassina de’ Pecchi (MI). Presentazione, in prima assoluta, del memoriale di un ragazzo del '99: Quella cosa grande (o fetente) che è la guerrariscoperto da Dario Malini che ne ha curato anche l’edizione a stampa.
Grande prova degli attori Giuseppe Caccamo, Doriana Marangoni ed Enza Testa, che si sono prodotti in letture interpretative del testo, accompagnati dall'arpa magica di Giovanna Di Lecce e dal flauto profondo e sensibilissimo di Yuri Guccione
Pubblico davvero numeroso e attento. Alla fine, non poche lacrime di commozione e molto entusiasmo. 
Dopo l'ottimo rinfresco, offerto dalla Cooperativa La Speranza (che è stata il cuore pulsante dell'evento), visita guidata alla mostra ZONA DI GUERRA, in corso al MAIO sino al 5 dicembre.
Ecco alcune immagini della serata, scattate in frette furia tra un discorso e l'altro.

Marino Contardo (cooperativa La Speranza) introduce l'evento
Giovanna Di Lecce (arpa classica) e Yuri Guccione (flauto)
Dario Malini, curatore del memoriale riscoperto
Giuseppe Caccamo, regista e attore
Ancora Giuseppe Caccamo
Doriana Marangoni, attrice
Ancora Doriana Marangoni
Enza Testa, attrice
Ancora Enza Testa
Giovanna Di Lecce (arpa classica) e Yuri Guccione (flauto)
Finale con fiori, applausi e molta commozione

Ed ecco un file audio della prima parte della lettura: Da Genova verso il fronte nei giorni di Caporetto (29 ottobre 1917 - 31 maggio 1918):

Di seguito il file audio della seconda parte della lettura: Il Piave e la battaglia di Vittorio Veneto (14 ottobre - 4 novembre 1918):

Infine, l'audio della terza parte: Visita a Trento e Gorizia dopo la fine della guerra (5 - 7 febbraio 1919), brano cui segue il terzo tempo della splendida sonata per flauto e arpa di Nino Rota, sempre nell'esecuzione di Yuri Guccione e Giovanna Di Lecce:

Puoi acquistare una copia del libro qui : 

In visita alla mostra "ZONA DI GUERRA: il locus terribilis della modernità"

La mostra ZONA DI GUERRA, organizzata in concomitanza con il centenario della Grande Guerra, è dedicata in modo particolare agli studenti. Ecco qualche immagine della visita di una classe della scuola media G. Falcone di Cassina De' Pecchi.

Nelle immagini seguenti, un momento di una giornata di apertura della mostra, con anche alcuni alpini a osservare le opere dei soldati:


Inaugurazione mostra ZONA DI GUERRA

Vi forniamo un breve resoconto della fantastica serata del 7 novembre 2015, quando, al MAIO di Cassina de' Pecchi, è stata inaugurata la mostra ZONA DI GUERRA: il "locus terribilis" della modernità. Sala pienissima con molte persone in piedi ed alcune (non poche, purtroppo) che non sono potute entrare. 
Ha condotto l'incontro, con grande savoir-faire, l'assessora alla cultura di Cassina de' Pecchi Laura Vecchi, che qui sopra vediamo presentare gli ospiti all'inizio della serata.
Questa immagine mostra il "fantastico trio" che abbiamo avuto l'onore di ospitare: il noto giornalista Salvatore Giannella, il Professor Giuseppe Langella, ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l'Università Cattolica (ma qui in veste di poeta, autore dell'intensa raccolta Reliquiario della grande tribolazione. Via crucis in tempo di guerra, pubblicata per Interlinea) e la grandissima Dacia Maraini.
Dopo il saluto istituzionale del sindaco di Cassina de' Pecchi Massimo Mandelli (che vediamo qui sopra sulla destra) prende la parola Salvatore Giannella che ricorda la mission del MAIO e propone d'intitolare a Guglielmo Pacchioni (salvatore del patrimonio dell'arte dei musei milanesi nella Prima e nella Seconda guerra mondiale), colpito ingiustamente da damnatio memoriae, la piazza antistante il museo.
Qui sopra, osserviamo Giuseppe Langella mentre legge, mostrando tra l'altro notevoli doti d'interprete, una poesia della sua raccolta.
Eccovi ora una ripresa dell'intervento della Maraini che, con la sua voce calma ma colma di pathos segreto e il suo dire preciso ma mai forzato, ha catalizzato l'interesse dei presenti. 
Passiamo ora ai curatori dell'esposizione. Qui sopra, vediamo Dario Malini mentre fornisce ragguagli sull'attività dell'associazione Arte Grande Guerra, presenta l'impalcatura ideativa della mostra Zona di guerra e si sofferma brevemente sul memoriale di guerra che ha riscoperto: Quella cosa grande (o fetente) che è la guerra.
Ed ecco due momenti (foto sopra e foto sotto) dell'intervento dell'altra curatrice, la storica dell'arte Carol Morganti, che illustra, con rara comunicativa e sensibilità, il percorso espositivo dando illuminanti informazioni sulle cinque sezioni in cui è suddiviso.
Terminiamo con due belle immagini distese, riprese al termine della presentazione.
Nella prima, Dario Malini è accanto al Professor Giuseppe Langella che tiene in mano Quella cosa grande (o fetente) che è la guerra.
Ed ecco, infine, due altre immagini ancora di Dario Malini in compagnia della grande Dacia Maraini. In alto, i due sono nella posa di rito; nell'immagine seguente, invece, li vediamo mentre discutono con passione sull'arte prodotta dalle donne nel corso della Grande Guerra e sul memoriale Quella cosa grande (o fetente) che è la guerra.
Davvero intenso e commovente l'interesse manifestato dal pubblico per le opere dei soldati-artisti della Grande Guerra e per il memoriale Quella cosa grande (o fetente) che è la guerra presentato in prima assoluta in occasione di questo evento. La mostra resta aperta sino al 5 dicembre.